giovedì 10 marzo 2011

Una suora si spara 850mila dollari al casinò

Hai guardato un po' troppe volte Sister Act Sorella Susie! E scommetto che la tua parte preferita era quando tutto il convento andava a Reno per salvare Deloris. Deve esserti particolarmente familiare la scena delle slot machines.
Quindi, se non ho capito male, invece dei grani del rosario sgranavi ciliegine, bar e campane. Per te le fermate della via crucis erano 21 e quando ci arrivavi ti sentivi una volta e mezzo in Paradiso. Mi hanno anche detto che sei molto devota agli evangelisti, possibilmente tutti e 4 contemporaneamente, e che decidi che versetti leggere lanciando i dadi, così che sia la provvidenza divina a scegliere per te! Una suora dedita al gioco di azzardo, quindi, mia Susie. 
E dire che di suore in vita mia ne ho conosciute tante: c'era Suor Teresa, la tesoriera della mia scuola, che faceva saltare qualche millino per comprarsi del buon whiskey e le sigarette. L'ho beccata io, una volta, in giardino con una Malboro in bocca e un alito di vino da strabalto. E poi c'era Suor Annamaria, che si faceva le tresche con le interne (Eh sì, così si mormorava..e una sospensione sospetta, anni fa, sembrerebbe confermare la tesi) e poi c'era Suor Maria, tifosa del Lecce, che prendeva le monetine dalla cassetta delle merende per giocare la schedina del totocalcio quando, nel 1988, la squadra era tornata in serie A! 
Ma mai, dico mai, nessuna si era spinta a tanto: 850 mila dollari bruciati al casinò dopo averli fatti sparire dalle casse del College di cui eri vicepresidente dell’ufficio finanze. Assolutamente fantastica. Peccato ti sia fatta beccare. 
Scommetto che quando finirai dietro le sbarre chiederai una divisa a strisce rossa e nera, con un taschino verde con su scritto 0. Chissà la roulette che numero di anni di reclusione ti darà. 
Les jeux son fait

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