lunedì 7 marzo 2011

Tokyo contro le navi di Green Peace

Un piccolo aggiornamento sulla lotta per la difesa delle balene. 
I giapponesini, con le loro faccette con due righe al posto degli occhi, hanno fatto indagare le navi di Green Peace, in particolare il Sea Shepard, che con le sue azioni di pirateria aveva costretto i nipponici ad interrompere la stagione di caccia alla balena nei mari dell'Antartide. Fortunatamente l'Australia ha risposto denunciando il Giappone presso la Corte internazionale di giustizia per violazione del santuario delle balene nei mari antartici. La lotta quindi continua anche fuori dall’acqua, anche se una sentenza a riguardo non è prevista prima del 2013. Per ora, intanto, le balene possono dirigersi pacifiche verso i mari freddi dell’Antartide, inconsapevoli delle lotte tra gli umani che paiono non aver mai fine. 
Io spero  che per una volta dalle basi spaziali nascoste nel monte Fuji, che sono decine, escano i robottoni tutti insieme e a botte di alabarda spaziale, lame rotanti ed attacco solare facciano andare di traverso a tutti i giapponesi le zuppe di pinna di squalo, ed in modo che si strozzino con le bistecche di balena e che diventino tutti allergici al balsamo di tigre, tanto da ritrovarsi con dei foruncoli giganteschi sul culo ogni volta che se ne spalmano un po' su quei musi gialli. Dov'è la corazzata Yamato quando serve, e Noah mare spaziale? Per fortuna c'è Green Peace.
Mabasta!

1 commento:

  1. Sogno di veder spuntare dalla nubi l'Arcadia, Capitan Harlock al timone, che basi lancia contro le nipponiche baleniere e le costringe ad abbandonare il massacro di cetacei per "scopo di studio", come dicono loro.

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