In Italia si riapre il dibattito: centrali sì o centrali no?
Che domande, no ovviamente. Eppure le notizie ufficiali dicono che il Governo non può fare passi indietro, che non bisogna decidere in base all'emotività, che le nuove centrali sarebbero già dotate di impianti di sicurezza molto più avanzati di quelle Giapponesi e balle varie.
Le centrali però verranno costruite solo in quelle Regioni di Italia che saranno d'accordo ad ospitarle. Lo dice il sottosegretario al ministero dello Sviluppo Economico, Stefano Saglia, nel corso della seduta delle Commissioni Ambiente e Attivita' Produttive della Camera.
MaBasta!
Come se fossimo tutti una manica di deficienti che non vedono al di là del loro naso, che non capiscono e hanno bisogno di essere rassicurati come i bambini.
Certo, perchè se per esempio la Liguria dice no e la Toscana sì , se si verifica un incidente che sprigiona una nube tossica, da noi non arriva. Ma dai! Siamo attaccati, basta un alito di vento! L'Italia è un francobollo, anche solo una centrale danneggiata metterebbe a grave rischio tutto il paese.
Il sito della Cnn ha pubblicato un articolo secondo cui la possibilità di danni agli impianti è sottostimata: quando sono state costruite le prime centrali si riteneva che si potessero verificare statisticamente incidenti in numero di 1 ogni 10.000 reattori funzionanti per anno. In tutto il mondo. Ma negli ultimi 30 anni se ne sono già verificati 3 con solo 500 reattori attivi, perciò le possibilità calano drasticamente ad una su 500, non 10.000.
E noi dovremmo dire sì al nucleare?
I Giapponesi, che hanno costruito palazzi in grado di resistere ad un terremoto come mai si era verificato, non sono riusciti a garantire la sicurezza delle loro centrali. Figuriamoci noi, che per certe cose siamo degli Azzeccagarbugli. Basterebbe un petardo per mandarle in tilt.
Io dico no, se voi volete svegliarvi un giorno con 4 orecchie, una coda e la pelle fucsia dite pure SI!
1)
RispondiEliminaAnni fa si fece già un referendum abrogativo sul nucleare ed il popolo italiano voto contro il nucleare. Per qual motivo bisgona rifarlo ?
2)
riporto il parere di Giorgio Ferrari, un vero esperto dell'argomento nucleare:
"Sfido Umberto Veronesi ad un confronto pubblico per suffragare quanto ha affermato nell'intervista a La Stampa del 3 marzo(http://www3.lastampa.it/politica/sezioni/articolo/lstp/391438/). Ho lavorato nel settore nucleare per più di venti anni svolgendo i controlli sul combustibile nucleare per tutte le centrali dell'Enel e non ho mai sentito tante grossolanità da uno scienziato che per di più occupa un posto delicato come quello di presidente della Agenzia per la sicurezza nucleare. Sono l'unico esperto nucleare ad aver fatto obiezione di coscienza dopo l'incidente di Chernobil, mettendo a rischio la mia professionalità e la mia stessa carriera e penso con sgomento al fatto che la sicurezza nucleare venga gestita con le modalità assurde stabilite dal governo: dodici mesi per svolgere il licencing di una centrale nucleare e del deposito nazionale per le scorie, quando il maggiore ente di sicurezza del mondo (la Nrc statunitense) ci impiega non meno di tre anni disponendo di oltre mille tecnici esperti, mentre la nostra Asn ha solo duecento dipendenti assai poco preparati. Che ne sa Veronesi dei problemi che sorgono in fase di certificazione di un progetto nucleare? Di come si valuta un massimo credibile incidente, dei controlli da effettuare in fase di costruzione e di esercizio di un impianto? Di come anche i più sofisticati sistemi e procedure di sicurezza falliscono: a Three Mile Island i malfunzionamenti dei servizi di emergenza furono sei e solo due erano attribuibili al fattore umano. Certo, finché medici come lui si faranno schermo delle statistiche dell'Oms e della Iaea, che sostengono che a Three Mile Island non è morto nessuno e che a Chernobil i morti sono poche migliaia, allora i cittadini dovranno veramente temere per la loro sicurezza. Ci sono scienziati russi, bielorussi ed ucraini che hanno illustrato nei loro studi le decine di migliaia di morti e centinaia di migliaia di patologie post Chernobil, che vengono costantemente ignorati e boicottati da uomini come Veronesi e dall'omertà che contraddistingue la maggioranza della cosiddetta comunità scientifica (non solo italiana). E poi basta con le falsità che il nucleare ci rende liberi dal petrolio dato che solo il 5 per cento dell'energia elettrica è prodotta con questa fonte mentre la stragrande maggioranza del suo consumo va nei trasporti e nell'industria, e poi è assai probabile che sarà l'uranio ad esaurisrsi prima dei combustibili fossili. Basta con la favola che tutti i problemi del nucleare (dalle scorie ai reattori di quarta generazione saranno risolti) perché sono gli stessi problemi che studiavamo in Enel trenta anni fa prevedendo di risolverli entro il 2000, ed ora che siamo nel 2010 ci dicono che la loro soluzione è spostata di altri trenta anni! Se Veronesi è disposto a tenersi le scorie nucleari nella sua camera da letto, come pare abbia dichiarato, è affar suo (anche se in proposito sarebbe interessante sapere come la pensano i suoi vicini di casa), ma se il presidente dell'Asn (che è un'autorità indipendente) afferma che le centrali nucleari sono studiate per durare fino a cent'anni, allora si apre un serio problema di competenza e di affidabilità dell'intera struttura che, a mio giudizio, non può che risolversi sollevando Veronesi dal suo incarico."
Ehm...il referendum è abrogativo...per cui per votare contro il nucleare, bisogna votare si... :-).
RispondiEliminaInteressante il tuo blog...se vuoi sull'amianto so un sacco di "belle" cose...
Ciao.
Christian
caro Christian, grazie per aver sottolineato il presunto errore, ma se leggi attentamente non parlo di referendum in modo esplicito, il soggetto della frase è volere il nucleare, si o no. Ammetto che la parola votare fa pensare al referendum. Quindi hai ragione anche tu. Cambio il testo per evitare confusione. Grazie per la segnalazione, ogni tanto la logica dei miei pensieri resta nella mia testa...
RispondiEliminaPs. se vuoi mandarmi qualcosa sull'amianto lo leggerò attentamente e ne farò un post...
RispondiEliminaSono completamente d'accordo con voi x qnt riguarda il nucleare... nn è possibile ke dopo tutto qll ke è successo si voglia ancora far ritorno al nucleare!!! qnt si parla di chernobil le persone a favore dichiarano ke ormai sia una storia finita, ke le centrali siano sicure e nn ci sia il minimo pericolo di incidenti. ma dopo qll ke sta succedendo xk siamo gli unici, noi italiani, ke nn vogliamo rinunciare al nucleare?? e se ci sarà un'altro terremoto cm qll dell'Aquila alle nostre centrali nn succederà nnt??? naturalmente noi siamo italiani e dobbiamo sempre farci riconoscere!!! e poi continuano a rassicurarci sul fatto ke dalle centrali nn possa uscire materiale radioattivo neanche in casi estremi...ma Qnd??? ma dove??? ma non siamo scemi!!! gurdate ke tt gli italiani nn sn pazzi cm pensano all'estero!!! siamo gente seria e NN VOGLIAMO FARCI PRENDERE X IL CULO, CHIARO???
RispondiEliminaavete tutti ragione...
RispondiEliminaci sono i competenti e le persone come me..ignoranti..non nel senso letterale della parola... ma che ignorano le sottigliezze scientifiche del problema...
ma da uomo della strada grido NO al nucleare!
Forse il problema non è produrre in loco energia o comperarla altrove ma è consumarla civilmente. E' assente un'educazione al consumo. Le tante cicale ora non cantano più, inculano le poche formiche. Senza badare a spese, anabbaglianti sempre accesi per legge, caldaie a manetta, lampioni accesi anche di giorno, uffici vuoti durante il weekend ma con luci, apparecchi e condizionatori in funzione, tv accesa in salotto mentre sei in bagno sotto un faro da 500W che illumina il tuo brufolo sul volto. Poi arriva la bolletta, salata per te, dolcissima per che ti vende l'energia. E' mercato.
RispondiEliminaNucleare in Italia, no grazie, anche se impoveriti restiamo alle barrette Kinder nella credenza, piuttosto che quelle di uranio in un reattore.
Se no cresceranno i carciofi a Mimongo.
m.
Il giorno 11 marzo 2011 il mondo è cambiato. Nulla sarà più come prima. Siamo entrati nel post nucleare. Una nuova era in cui non ci sarà più spazio per i deliri dell'energia dell'atomo. Il Giappone si è immolato per noi, certo non volontariamente, ma è ciò che è successo. Se l'incubo nucleare che ci accompagna dal dopoguerra, da Chernobyl a Three Mile Island, cesserà (e cesserà) lo dovremo al sacrificio di milioni di persone in fuga dalla nube di Fukushima. Un esodo biblico. Neppure immaginabile. Il Giappone rischia di diventare l'isola che non c'è, un luogo dove non si entra e non si esce. Una trappola nucleare. Se persino la portaerei Reagan ha abbandonato la sua missione umanitaria, quali flotte accorreranno in soccorso delle popolazioni del l'Est del Giappone? Le merci giapponesi contaminate non potranno più uscire dal Paese.
RispondiEliminaLe nubi non si fermano. Forse arriveranno fino in Europa se il vento soffierà verso Ovest. Il senso di quello che è successo è troppo grande, troppo profondo per poterlo afferrare, ma qualcosa si può intuire. Le persone hanno capito immediatamente che il nucleare è finito per sempre. Alcuni capi di Stato hanno già preso posizione contro le centrali, sanno che continuare sarebbe la loro fine politica. Succede in Germania, in Svizzera, perfino in Australia che possiede il 28% dell'uranio mondiale. L'Italia, in questo scenario, recita la parte del giapponese sperduto in un'isola del Pacifico che continua a combattere dopo dieci anni dalla fine della guerra. Personaggi che finiranno presto nel dimenticatoio del ridicolo con le loro affermazioni nucleariste. La Prestigiacomo è l'unico ministro dell'Ambiente nel mondo che vuole nuove centrali nucleari. Lei, Testa, Veronesi, Berlusconi, Cicchitto, Scaroni, Maroni, Casini, Fini, Frattini e i pennivendoli fusi del nocciolino nucleare sono come i fascisti che giravano in divisa da federale dopo il 25 aprile. Le loro dichiarazioni sono da conservare per il futuro, i loro volti, i video, le argomentazioni sono la testimonianza di un preciso momento, l'ultimo. Domani, tra qualche giorno o qualche mese, non potranno più permettersi di sparare stronzate. L'unico motivo per cui si vuole il nucleare è il debito pubblico di 500 miliardi di euro in mano alla Francia. L'EDF è il mandante, Berlusconi e la Confindustria gli esecutori interessati.
Questa classe politica sarà spazzata via dal referendum del 12 e 13 giugno.
M, bellissimo commento, grazie. Marco, quando ho letto il tuo stamattina mi sono cagata sotto: ho pensato che durante la notte si fosse fuso il nocciolo. Invece ancora no, ma realisticamente penso che non ci vorrà più molto. Quello che è in dubbio è quanti dei 6 reattori fonderanno. E quando lo sapremo saranno cazzi amari
RispondiEliminaGuardatelo per favore... tutto quanto.
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?hl=en&v=Av-kDM-n4S4
e anche questo:
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=2ddXoNHYdXw