domenica 26 giugno 2011

Si sveglia nella bara e muore d'infarto al suo funerale

E chiamala pure sfiga. O destino infame, è uguale.
Immaginatevi la scena: la signora Fagilyu Mukhametzyanov, di 49 anni, si sente male. 
Le viene un coccolone pazzesco e la portano nel migliore ospedale di Kazan, in Russia. E già, diciamocelo, i maschietti si toccherebbero gli zebedei, perchè sentirsi male da quelle parti non è rassicurante. Infatti la povera donna viene ricoverata per infarto fulminante. "Siamo spiacenti - dicono i medici al marito - abbiamo fatto il possibile ma il cuore di sua moglie non ha retto all'infarto ed ha cessato di battere." L'uomo ci rimane di sale e piange tutte le sue lacrime. La morta viene impacchettata per bene e infilata in una bella cassa per il funerale. Ma il Paradiso deve ancora attendere. Tra fiori, candele, lacrime e preghiere il cadavere si risveglia, ma non in forma di zombie, e neanche di vampiro Fagilyu è ancora viva. Dopo un attimo di confusione e smarrimento si rende conto di dove si trova: panico totale. E biasimatela. Urla come una forsennata ed in chiesa i parenti raggelano. Cosa diavolo succede? Tutti corrono intorno alla bara, poggiano l'orecchio per capire se le grida arrivino davvero da lì dentro o se la vodka per consolarsi è stata troppa, e quando capiscono di essere ciucchi ma non così tanto chiamano l'ambulanza. Aprono la cassa e la sfigata è lì che rotea gli occhi come un'indemoniata e strilla come una pazza. E quando tutto sta per finire bene, zac, un altro infarto. Ma dico, è una presa per il culo o cosa? La portano di nuovo di corsa all'ospedale, e a quel punto dopo 12 minuti, Fagilyu muore per davvero. Questa volta nessun dubbio, secca, dura come un bacco. Andata. I cancelli del Paradiso stavolta si aprono, S. Pietro sorridente dice "Scherzetto" e le infila i birkenstock. Nel frattempo sulla terra il marito è incazzato come una biscia, e mi sembra il minimo. Pare che gli altri ricoverati dell'ospedale siano fuggiti come mandria impazzita tra scongiuri ed anatemi. Ora bisognerà risarcire il signor Mukhametzyanov, ma almeno la bara non è andata sprecata. Con quel che costa.

mercoledì 15 giugno 2011

Epitaffio di Berlusconi

Berlusconi è in caduta libera. Ormai è chiaro che per lui sia giunto il punto di non ritorno e che la Fortuna, alla fine, si è tolta la benda e gli ha fatto una grassa risata in faccia dicendogli: "mabasta!" 
Quella specie di incantesimo che tramutava in oro tutto ciò che lui e la sua famiglia toccavano si è trasformato in una specie di maledizione, e adesso ogni mossa è sbagliata, ogni passo falso, e l'oro diventa fango. 
Aveva costruito un impero Berlusconi: partendo dall'immobiliaristica che gli ha dato il titolo di Cavaliere del lavoro ha creato Milano 2 dal nulla; ha portato la rivoluzione della tv commerciale, dei giochi a premi, dei telefilm e dei cartoni animati. Ha guidato gli italiani, attraverso lo schermo, nella prosperità degli anni 80, cresciuto i bambini nel consumismo. E quando il piccolo schermo non bastava più si è espanso, acquisendo i colossi editoriali Einaudi e Mondadori, Blockbuster italia per il noleggio video, mettendo insomma le mani un po' ovunque con grande successo.
Poi la politica, e l'inizio di un lento tracollo.
Questa parte della storia la conosciamo fin troppo bene, tra alternanze di governo, danze giudiziarie, figuracce internazionali, leggi elettorali come capitano, leggi ad personam come caramelle, per arrivare ai festini di Arcore, il bunga bunga e le elezioni 2011. Infine il referendum.
L'impero crolla.
Silvio ha perso completamente il controllo di se stesso e della sua famiglia, folle nelle sue manie sessuali, nelle sue battute da cabaret da crociera, nella sua lotta al comunismo che non esiste più. Ormai privo di senso si arrampica sugli specchi per non perdere aderenza col potere, che gli ha dato alla testa.
Mediaset è allo sfascio, con una stagione 2010 che ha visto il numero più alto di programmi cancellati di sempre e quelli portati avanti sono di livello al limite del vergognoso. Pier Silvio non è in grado di gestire le televisioni di papà, e basta accendere la tv per rendersene conto.
Marina invece sta mettendo in ginocchio la Mondadori, riducendola piano piano a livelli imbarazzanti: i libri sembrano ormai essere buoni solo per accendere stufe e caminetti, le riviste e i giornali storici hanno lo stesso spessore del Corrierino dei Piccoli. Divorzi, matrimoni, figli che si schiantano in autostrada perchè non lucidi al volante e nessuno che lo dica al telegiornale, prostitute, donnine, minori.
E l'impero collassa, senza più freno, come una valanga che travolge tutto e tutti.
Il potere, si sa, porta alla follia. La fortuna arride finchè si mantengono i piedi per terra, ma quando si confonde il proprio ruolo con quello di Dio, quando ci si vuole trasformare in dittatori, salvatori dell'umanità con le tasche piene, ecco che arriva la fine.
Lo sanno Cesare, Napoleone, Hitler e Mussolini. Lo sanno i Kennedy ed anche gli Agnelli.
La storia si ripete, sempre.
Caro Silvio, il dado è tratto.

lunedì 13 giugno 2011

Rai e Mediaset, oscurantismo durante lo spoglio delle schede

Ed ecco che i seggi chiudono, oggi, Lunedì 13 Giugno 2011, e per la prima volta dopo 15 anni si raggiunge il quorum.
Rai e Mediaset cosa fanno? Niente. 
Tranne Rai3 nessuno trasmette i dati in tempo reale, lo spoglio delle schede per capire se il quorum è stato raggiunto o no, l'analisi dei sì e dei no. Niente. 
Le solite trasmissioni idiote, come se fosse un giorno qualunque invece che un giorno memorabile per l'Italia. Il giorno in cui ci siamo ripresi la democrazia. 
E passi per i canali Mediaset, che tanto sappiamo dove sono di casa e quindi non c'è da stupirsi. Di rete4 neanche a parlarne perchè Fede sarà ricoverato con ictus bilaterale per il colpo al cuore. Ma la Rai? Non è forse la televisione di Stato? Quella libera, pubblica, quella per cui paghiamo il canone? Perchè paghiamo lo schifosissimo canone? E proprio oggi arriva la notizia che Fazio, Littizzetto e Report chiudono i battenti, perchè troppo scomodi. 
Qual è l'informazione libera?
Questa. Internet. 
Non certo le mie parole, ma anche.
Le vostre, quelle di scrittori e giornalisti liberi ed impegnati, quelle di tutti coloro che hanno permesso di raggiungere il quorum al referendum con un tam tam martellante.
Io il canone non lo voglio pagare più, e voi? 

Tamarreide, tomba del teleschermo

Io amavo Italia 1, era la mia "televisione" preferita quando ero piccola, perchè alle 4 c'era bim bum bam, e iniziavano i cartoni animati. Crescevo, e c'erano Dj television ed il Festivalbar.  Sempre attaccata al canale n. 6 del mio televisore. Poi, piano piano, l'abisso. Fino a stasera, giorno in cui, secondo me, Italia1 toccherà il punto più basso in assoluto della sua storia.
Tutti col telecomando in mano, perchè inizia Tamarreide. Ovviamente per cambiare canale. 
Dopo il flop di Human take control Mediaset ci riprova con un'altra cagata.
Tamarreide, già il nome mi evoca fastidi indicibili, ed un certo richiamo per assonanza a dolorosi stati emorroidali.  Definita Docufiction dai comunicati stampa ufficiali, Tamarreidi deve essere una schifezza colossale, con 8 concorrenti derelitti in giro per l'italia su un megabus con gli interni leopardati. Tutti in cerca di fama, notorietà e soldi facili nello show business. Loro, i tamarri. Quelli che non sanno mettere in fila due parole d' italiano senza confondere congiuntivi e congiuntiviti, che quando parlano ci vuole un interprete; quelli che se si girano troppo nel sonno si strozzano nelle catenazze d'oro, che non si tolgono gli occhiali da sole nemmeno sul water. Quelli che cioè troppo fico, e che nei test per i quozienti intellettivi ottengono numeri negativi. 
Forse gli autori pensano che col caldo dell'estate anche noi, tra ascelle sudate e piedi asfaltati, potremmo sentirci un po' tamarri, mentre sul divano guardiamo la tv in mutande. Forse potremmo interessarci a loro e "Grazie agli otto "truzzi" scopriremo giorno dopo giorno la filosofia tamarra e tutti i suoi imprescindibili "comandamenti".
Capiremo come si muove uno "zarro", a cosa ambisce come si esprime, come si veste e che musica ascolta." 
O forse no.
Forse non guarderemo questa perla di programma, forse ci faremo piastrellare le orecchie pur di non sentire discorsi truzzi, ci faremo cucire gli occhi da Dario Argento, oppure ci caleremo una bottiglia intera di erbe lassative per assicurarci di non restare davanti alla tv. C'è chi si farà dare il turno di notte, chi prenderà a bastonate lo schermo, chi scriverà frasi di viva protesta sui muri di mediaset, come Fantozzi, chi andrà farsi un bagno di mezzanotte, chi farà il bucato, laverà i piatti, stirerà calzini, mangerà fuoco, camminerà sui vetri e così via. Ma nessuno, mi ne sono certa, guarderà Tamarreide.
Sulla pagina ufficiale di Facebook piace già a 777 persone.
Mi sa che sbaglio. 

venerdì 10 giugno 2011

cambiano gestione e vendono merda

E' successo di nuovo, un'altra pagina del grande libro della mia vita strappata impunemente. Mi rendo conto che i commercianti non sono come i diamanti, ossia per sempre, anche se molti di loro sono cari come gioiellieri, ma quando uno dei miei posti preferiti chiude o cambia gestione ci rimango sempre come una statua di sale nel mar morto.  
E' con enorme rammarico ed un'incazzatura cosmica che vi segnalo che Gelati Italia a Genova si è trasformato dalla migliore gelateria della città a succursale americana della peggior catena di gelati in plastica.
Avrei dovuto capirlo subito, quando quel signore che non conoscevo poneva, con fare impacciato, amarene dall'aspetto dubbio su una coppetta. Ma erano anni che andavo lì e ho pensato che fosse il marito della proprietaria venuto a dare una mano. Pensavo male.
 Purtroppo bisogna fare lo scontrino prima di prendere il proprio cono, e ho pagato senza vedere i gusti. 
Mi volto col resto in mano e il ghiaccio mi cola lungo la schiena: no, non era un bambino cerebroleso ad avermi rovesciato la granita nella t-shirt, si trattava del colore dei gelati. Subito mi cade l'occhio su una vaschetta di roba spumosa rosa shocking, e come un lampo si posa sull'azzurro color puffo lì a fianco. Rosa e zucchero filato. Ahia, campane di allarme da caserma dei pompieri, ring ueee e sbadeng facevano nella mia testa. Danger, danger. Alzo gli occhi e con orrore vedo dietro al bancone facce ignote. Dove sono le sorelle gelataie??? Passo una parolina alla mia amica di golosità: mi sa che hanno cambiato gestione. Lei, ammiccando ad un patè di formiche nere mi risponde: ce l'abbiamo nel culo. E mai parole furono più veritiere. Tocca a noi, cosa prendete? Una fregatura mi sa, invece io scelgo fiordilatte per andare sul sicuro e liquirizia. Liquirizia? Ma daaaai, direte voi. E in linea di massima avreste ragione, ma vorrei vedere voi a scegliere tra panna cotta con vomito colante, dulche de leche, con vomito colato, canestrelli con pezzi di biscotti color senape, croccantone, baretto, gusto non identificabile color big babol, viola, rosa, zucchero filato, le formiche al cioccolato fondente, pistacchio color nocciola e nocciola color cacca, più altre mostruosità che ho rimosso. Il grande puffo tant'è mi tentava, perchè adoro lo zucchero filato, così con aria innocente ho chiesto di assaggiarlo. Metto in bocca e si forma nella mia mente una parolaccia galattica da sverniciare il colosseo. Un improperio cosmico da spegnere la Lanterna. un anatema così potente da risvegliare un'armata di zombie. Mi avvio all'uscita dopo aver scelto in extremis coppetta anzichè cono, perchè se tanto mi dà tanto avrei leccato pannolenci. Esco e con mano tremante infilo il cucchiaino nel ballonzolante marrone alla liquirizia. E lì mi son venute le lacrime agli occhi: me ne stavo impalata coi goccioloni come i bambini e la bocca a culo di gallina, con la linguetta sporgente perchè mi sembrava di aver appena limonato come una porca con una pompa di benzina. Diesel. 
Tirando su di naso e facendo tremare i cieli a parolacce assaggio il fiordilatte, che magari è meglio. E lì mi è parso di essermi fatta una golata di Coccolino, proprio mentre la mia amica mi afferrava il braccio come un tenaglia nel tentativo di non cacciare l'anima per la panna cotta. Faceva le bolle come il mio gatto quando le do la pastiglia per i reni. In preda ad odio furente sono rientrata in gelateria decisa ad urlare: questo gelato fa schifo! Ma il conato che mi ha colto me l'ha impedito e ho virato verso il cestino dell'immondizia.
Sul cui fondo giacciono, ormai sciolte, due coppette di gelato ed il destino di un'attività commerciale.

Buttiglione contro Lady Gaga, ma bravoooooo

Allora, qui si parla sempre di chiesa, di cattolici e di gay, perchè sembra che ultimamente i veri problemi mondiali possano aspettare. Son sempre loro a menare le balle, a spalmarci le natiche di lozione urticante, a polemizzare, a farci dire: mabasta, fatti una riga di fatti tuoi. 
Lady Gaga sarà a Roma, a cantare gratis all'Europride. La cantante americana, di origine italiana, terrà anche un discorso sul palco del Circo Massimo, a favore dei diritti lgbt in Italia e nel mondo. Ossia di tutte le forme di sessualità, gay, lesbico, bisessuale e transgender.
Ovviamente parte la rivolta degli estremisti cattolici, che temono che Angelina Germanotta, la Gaga, attacchi il Papa durante il suo discorso. Hanno detto che se dovesse dire cose inappropriate saranno pronti a tirarle i pomodori. 
Premettendo che se solo ci provate vengo giù a Roma come un fulmine e vi spacco la faccia, e con una plastica d'urgenza vi faccio assomigliare tutti alla Bindi, dubito fortemente che Gaga farà una mossa così' stupida. Cosa volete che gliene freghi di insultare Ratzinger, lo fanno già in molti nella loro quotidianità, sarebbe fiato sprecato. Perchè mai dovrebbe sputare sulla Chiesa, lei che dice che Dio non fa errori e che siamo nati tutti perfetti. 
Eppure i suoi oppositori sembra che non ascoltino i testi delle sue canzoni. Sordi come delle campane a morto. 
Ma la cosa più ridicola, quella che proprio mi fa gonfiare di rabbia i neuroni come zibibbi transgenici, è la dichiarazione di Buttiglione. Sì, avete capito bene, Rocco. Il super democristiano, il difensore dei cattolici ad oltranza. "Il mondo gay non si sente rappresentato da chi gira dei video offendendo Gesù. Milioni di lesbiche e omosessuali non si riconoscono in chi attacca il Papa e le istituzioni. Se Lady Gaga sabato dovesse rivolgere, dal pulpito del suo comizio, attacchi al Santo Padre o alla Chiesa Cattolica, milioni di gay moderati non si riconoscerebbero in quelle frasi." 
Milioni di gay moderati? Cosa significa? Che all'interno di questa polemica i gay che ascoltano radio maria sono da difendere e quelli a cui piace Lady Gaga no? Che quelli che cantano ancora Sarà perchè ti amo hanno speranza di salvezza ma chi balla sulle note di Alejandro è ormai perduto? Che gli omosessuali cattolici hanno più dignità di quelli che credono in un Dio che li ama per come sono e non li condanna a priori all'Inferno? UUUhhhh come mi irrito. 
Prima i gay erano pochi e malati, perchè conveniva così, ora sono milioni e moderati. E allora quanti i non moderati? 
Peccato che l'occasione per star zitti non la colgano mai. 
La canzone Born this way di lady Gaga è l'inno all'uguaglianza più bello degli ultimi 20 anni. Perchè voler criticare sempre e comunque? Sarà eccentrica, provocatrice, quello che volete, ma dice un sacco di cose serie ed intelligenti. La canzone Judas, tanto stigmatizzata, non è altro che la semplice constatazione che per quanto l'uomo tenti di seguire gli insegnamenti di Cristo la sua forma fisica, la sola umanità lo porterà comunque  a sentirsi e a comportarsi come Giuda, tra errori e pentimento. Dov'è l'insulto alla Chiesa? Io non lo vedo.
Comunque l'Europride porterà a Roma tantissima gente e un sacco di soldi nelle tasche degli esercenti, visto che dovranno pur bere e mangiare, e magari comprarsi le t-shirt ricordo. 
Perciò basta con ste stupidate, per favore.

giovedì 9 giugno 2011

Rimpatriamo i viados in Brasile!

Cesare Battisti, e i fantasmi delle persone che ha ucciso, restano in Brasile. 
Niente estradizione, perchè i giudici di Brasilia ritengono che l'Italia non abbia alcun diritto di chiedere che un provvedimento dell'ex Presidente Lula venga annullato. Lula infatti aveva concesso l'asilo politico a Battisti, che quindi resta libero .
In Italia piovono le reazioni indignate e si cercano nuovi modi legali per riaprire il caso e riprovare a far marcire Battisti nelle nostre carceri. Dubito però che se ne verrà a capo. A meno che non si trovi un modo efficace per convincere il Brasile.
Io un'ideina ce l'avrei: rimandiamo a casa tutti i viados. Rastrelliamo i viali alberati di notte, i bordi delle superstrade, gli angoli dei vicoli, i bordelli nascosti. Acchiappiamo per le palle le biondone sudamericane, infiliamo parrucche e lustrini sugli aerei militari e scarichiamole al centro di San Paolo, sulle spiagge piene di turisti, sui carri del carnevale di Rio, alle feste dei vari Ronaldo e sotto casa dei giudici. Mandiamo in Brasile quei puttanoni esagerati, a battere a casa loro invece che a casa nostra. A portare malattie ai loro compaesani e non ai nostri. A ballare la samba delle tette finte e degli uccelli nascosti sotto la bandiera verdeoro, e non il tricolore. Vi tenete Battisti? Riprendetevi anche gli avanzi del vostro paese, che tanto, di battone, qui ce n'è d'avanzo.

lunedì 6 giugno 2011

Reattori fusi, quante balle su Fukushima

Hanno cercato in tutti i modi di nascondere la verità, di evitare di dirci che il terremoto dell'11 Marzo in Giappone aveva provocato la fusione dei reattori 1, 2 e 3 della centrale nucleare di Fukushima Daiichi. La Tepco, società che gestisce l'impianto, ha sempre sviato le notizie, diffondendo un po' quello che voleva, e facendo fare al Primo ministro Kan dichiarazioni completamente false. Ma adesso che l'onda è passata, quella marina e quella emotiva, ciò che è realmente successo viene ammesso. I reattori si sono fusi completamente, i noccioli giacciono sul fondo delle piscine di raffreddamento, e gli impianti hanno perdite di sostanze radioattive verso l'esterno. Il reattore n.1 si è fuso nelle 16 ore successive al terremoto, il n.2 dopo 101 ore ed il n.3 dopo 60. Queste sono le affermazioni che la Tokyo Electric Power Co, Tepco, ha definitivamente rilasciato, pur aggiungendo che la temperatura all'interno delle strutture è calata notevolmente. Sarà sicuramente così, ma la contaminazione in atto ha sicuramente una scala di pericolosità estrema. Chernobyl, in confronto, potrebbe essere stata una bazzecola, in quanto il nucleo della centrale non si era fuso completamente. Nel caso del Giappone sono ben tre i reattori che hanno subito la fusione totale con perdite radioattive.
Perchè non si ripeta il 12 e il 13 Giugno andiamo a votare per dire no al nucleare.
Votiamo SI perchè non accada più

Omeopatia per curare l'omosessualità, lo dicono i medici cattolici tedeschi

Ormai sembra che essere gay sia un po' una moda, o forse semplicemente si ha il coraggio di dire in pubblico quello che per secoli si è nascosto, e le percentuali sono le stesse di sempre.
E come sempre c'è qualcuno che si erge a difensore dell'eterosessualità e che cerca modi per guarire i poveri omosessuali. Gli ultimi ad inventarsene una sono stati i medici cattolici tedeschi della BKA, 
che sul loro sito internet hanno messo a disposizione un trattamento omeopatico per sconfiggere l'omosessualità. Il tutto corredato da terapia psicologica e consigli religiosi. Non è specificato però di cosa si tratti, se di erbe, bacche, fiori di bach, zollette di zucchero o solo balle. Questi ippocratici votati alla santità sostengono che la loro curetta sia basata sull'osservazione di tanti giovani disperati e confusi, che si strapperebbero volentieri le budella piuttosto che voltarsi per strada a guardare il culo o le tette di una persona del loro stesso sesso. Filantropia quindi, desiderio di alleviare pene psicologiche. "Noooo" affermano convinti "non crediamo che l'omosessualità sia una malattia" però eccoti la terapia. Ovvio, l’Organizzazione mondiale della sanità ha rimosso l’omosessualità dal codice delle malattie internazionali nel 1993, quindi affermare il contrario sarebbe controproducente per un'organizzazione di medici. Quindi mezze parole, mezze verità e tanta ipocrisia condita dal sale religioso che non manca mai. 
Ma la comunità mondiale reagisce, stufa della ghettizzazione. Un gruppo di giovani ha infatti fatto irruzione nella chiesa San Giuseppe Calasanzio a Milano, dopo che il prete Padre Alberto aveva dichiarato nell'omelia che l'omosessualità è una malattia da curare col sostegno di uno psicologo. I ragazzi sono entrati con gli striscioni gridando: "Fuori  i preti" e "Chiudete le Chiese"! Inutile accennare al caos e al panico generato. 
Nel frattempo Lady Gaga parteciperà gratuitamente all'Euro Pride di Roma questo 11 Giugno, per sostenere la battaglia verso l'uguaglianza. O meglio, la battaglia perchè la gente pensi ai fatti suoi, al letto suo e non rompa i coglioni agli altri!

Votare significa libertà


Si avvicina la data per i referenda del 12-13 Giugno.
Per quanto stufi possiate essere, per quanto schifati, nauseati, arrabbiati, indignati, offesi, poveri, perseguitati, tassati, incazzati, di destra, di sinistra, di centro, di niente...andate a votare.
Raggiungere il quorum è necessario, fondamentale, non solo perchè il nostro volere sia valido agli occhi della legge e dello Stato, ma per mandare un messaggio forte a chi sta in Parlamento: non siamo i vostri burattini.
Per quanto stufi, schifati, nauseati, arrabbiati, indignati, offesi, poveri, perseguitati, tassati, incazzati, di destra, di sinistra, di centro, di niente abbiamo ancora dignità e siamo noi a dover decidere la sorte del nostro paese, con il nostro voto. Non voi.
4 SI per riprenderci la nostra libertà, per invertire la tendenza, per gridare tutti insieme Mabasta.
Ricordate che le schede sono fatte di carta copiativa, perciò quando metterete la ics sulla vostra preferenza accertatevi che ogni singola scheda non poggi sulle altre, altrimenti se ci fossero più segni verrebbero annullate come non valide,
4 SI per il futuro, 4 Mabasta alla faccia del malgoverno.

venerdì 3 giugno 2011

Moratoria sulla pena di morte: adesso la Cina fa davvero paura

Silenzio. D'altra parte ci sono i festeggiamenti per i 150 anni dell'Italia più i 65 della Repubblica, la Schiavone è in finale al Roland Garros, Berlusconi è stato battuto alle amministrative, Misseri è lo zio dell'anno, e così via. Ma del fatto che la Cina abbia approvato una moratoria di due anni sulla pena di morte non ne parla nessuno. La notizia è stata snobbata da quasi tutti i mezzi di informazione: soltanto Repubblica ha dedicato all'evento storico un articolo a pagina 19, mentre online è comparso un trafiletto. Tutti gli altri non pervenuti. Telegiornali? Neanche per idea. E perfino sui social network si trova poco, perchè le fonti sono talmente ben nascoste che nemmeno i più assidui frequentatori del web le hanno scovate facilmente.
Per i prossimi due anni non ci saranno esecuzioni in Cina. 
I sostenitori della lotta contro la pena di morte dovrebbero esultare, mettere gli striscioni, fare le capriole per aria dalla gioia, per aver ottenuto un risultato così importante dal Paese che, più di tutti, si era dimostrato sordo agli appelli internazionali. 
Invece no, non lo dice nessuno.
Perchè? 
Io un'idea ce l'avrei: perchè adesso la Cina fa davvero paura. 
Perchè ci siamo resi di colpo conto che sono definitivamente pronti all'assalto finale verso il capitalismo, alla conquista del mondo commerciale. Si sono fatti due conti in tasca gli occhi a mandorla e si son detti: quanto ci costano in termini di milioni di yen, o di dollari, gli sfigati che mettiamo al muro? Quanto ci costa ogni pallottola che esplodiamo contro un prigioniero in termini di contratti non stipulati, forniture perse, scalate in borsa?  Ne vale davvero la pena questa pena di morte? Perchè si sa che ci sono ancora investitori internazionali a cui dà fastidio, che i governi esteri ci additano e ci tagliano le gambe adducendo sempre la scusa che siamo incivili e non rispettiamo i diritti dell'uomo. E allora non ci converrà dargli retta, proprio ora che l'economia dei nostri vicini giapponesi è stata messa in ginocchio da terremoto e tsunami?
E la risposta della Corte Suprema  a tutti questi calcoli di opportunità è stata: moratoria. 
Il piacere di fucilare qualche disgraziato non sostiene il confronto con la moneta tonante.
E adesso tremiamo, perchè non hanno più limiti.

Ryan Air sfotte Berlusconi, ormai lo fanno un po' tutti


E qui, secondo me, dovrebbe scattare un applauso a scena aperta, un po' come quando un aereo pieno di italiani tocca terra in qualunque parte del mondo. Scrosci di battimani al capitano che li ha portati sani e salvi a destinazione. Ma Ryan Air l'ovazione se la merita per l'home page del suo sito italiano. Una presa per il culo globale di Berlusconi. Guardate la foto: una scappattella con Ryan air a 12 euro, e il Berlu che dice: solo una cosa mi ci vorrebbe in questo momento. Pensoso, con mano sulla fronte, avrà davvero in mente un viaggetto lampo attraverso i cieli? O forse qualcosa di più svelto e più terra terra? Inutile girarci intorno, l'allusione alle avventure sessuali del nostro Premier è chiarissima. E a dire la verità fa anche ridere, peccato però che sia un po' oltre. Insomma, è evidente che tutto il mondo ormai lo reputa un pagliaccio miserevole, ma è pur sempre il nostro capo del governo. Finchè lo prendiamo in giro noi va bene, ma che una compagnia aerea lo faccia pubblicamente mi sembra eccessivo. A Silvio basterebbe alzare la cornetta e chiamare un qualsiasi avvocato per intentare una causa che vincerebbe senza ombra di dubbio. Quello che mi fa dire mabasta è il fatto che l'Italia sia diventata lo zimbello del mondo, che non ci sia il benchè minimi rispetto per le nostre disgrazie parlamentari! Altro che celebrazioni con 80 rappresentati stranieri venuti tutti per mangiare a sbafo al Quirinale prelibatezze che solo noi sappiamo cucinare. Siamo davvero alla frutta, stiamo precipitando a motori spenti, senza maschere per l'ossigeno, salvagenti sotto i sedili, scivoli gonfiabili, cibo di plastica e hostess in agonia. Cosa verrà fuori del nostro paese dal recupero della scatola nera?

Condividi

Share |