martedì 31 gennaio 2012

Su Leggo il giornalismo è un gioco in cui chi scrive non sa le regole


Ma perchè il giornalismo per forza? Perchè non fare qualcosa d'altro se non si è nemmeno in grado di verificare una fonte e scrivere un pezzo da 11 ridicole righe senza refusi? E perchè pubblicarlo senza neanche rileggerlo? Ce l'ho con chi scrive su Leggo. Sicuramente è l'aggregatore di notizie più visitato del web, ma non significa che per sfornare notizie nuove da mettere online bisogni prendere cani e porci. Sarà che in questo caso hanno toccato un tema sensibile per me e mi sono girate le palle. Si parla di un lussuoso hotel di Las Vegas dove c'è un acquario, la Tank, con squali e razze, ed un enorme scivolo coperto che ci passa in mezzo. Una caccarata tipica da LV, una notizia che non interessa praticamente a nessuno, scritta così:




LAS VEGAS - Un parco acquatico per temerari, contro le statistiche che dicono che una delle fobie più difusse è quella di essere aggrediti da uno squalo. Il Golden Nugget Hotel di Las Vegas, un resort extralusso affiancato ad uno dei più prestigiosi casinò della città del peccato, presenta un'attrazione per gli appassionati delle vacanze ad alto tasso adrenalinico. 

Squali tigre, bianco, martello e tante altre specie circondano i temerari che decidono di lanciarsi nello scivolo dell'acquario. Molti l'hanno già ribattezzato lo scivolo più pauroso del mondo, anche se i rischi sono prossimi allo zero, visto che il cliente sarà circondato da una spessima protezione in acrilico. 

Un parcogiochi da ricchi, per il quale l'hotel ha già speso oltre 20 milioni di dollari, che segue le già famose cascate artificiali. Insomma, un centro d'attrazioni studiato per i turisti dal portafoglio pasciuto amanti del rischio finto. 


Notate le meraviglie sottolineate in verde. A parte i refusi difusse e spessima, o lo scivolo più pauroso del mondo, che si spaventa quando vede i turisti in costume, quello che mi fa gridare vendetta è la descrizione dei tipi di squalo, buttati lì a caso, senza verificare, citando solo i più famosi che non ci sono affatto. Niente martello o tigre, e per favore, niente squalo bianco, che è l'unico al mondo a non poter sopravvivere in cattività. Con una brevissima ricerca su internet ho scoperto che nella tank ci sono i pinna nera del pacifico, i nutrice, il leopardo, i bronzo e i toro della sabbia, ossia i raggies. per una lunghezza media di 1,5 metri ciascuno, ad eccezione dei raggies che possono superare i 3 in cattività. Ho postato un commento facendo notare gli errori, ma ovviamente è stato moderato e non pubblicato. Ci voleva tanto a scrivere un articolo decente? Dico a te, che vieni pagato per fare pezzi che non ricontrolli, mentre io mi mangio le dita perchè ci provo ci provo e non mi caga nessuno.


W gli squali

lunedì 30 gennaio 2012

Tradire non è peccato: cerca donne sposate nella tua città


"Tradire non è peccato: cerca donne sposate nella tua città." Stavo giocando a quei giochini spreca tempo che si trovano su facebook quando all'improvviso mi è caduto l'occhio su un  frame che lampeggiava sotto il mio solitario. L'occhio si è sgranato, ed è partito il Mabasta. Una interessante pubblicità, non c'è che dire. Purtroppo questi Ad durano solo 1 minuto e non ho fatto a tempo a salvare l'immagine prima che cambiasse. Ho schiacciato decine di volte il tasto ricarica frame nella speranza di ritrovare esattamente quello che avevo visto, e passando attraverso offerte di stivali, adsl, è proprio vero hai vinto un iphone, sei online adesso hai vinto un ipad, hai 5 amici che hanno commentato la tua foto clicca qui, chiara vuol fare amicizia con te accetta qui, sushi nella tua città con groupon, portati a casa van gogh se voli ad Amsterdam, sei il visitatore 10,000 premi il pulsante entro tot secondi, quanti occhi vedi? il 79% degli abitanti della tua città non lo sa (!) fish pedicure (ma dai!) eccone un altro simile. Ho cliccato sul banner temendo di ritrovarmi un paio di tette giganti a tutto schermo non appena si fosse aperta la nuova finestra, oltre a qualche virus, malware o quant'altro pronto a farmi saltare il computer. Ma ecco la foto di un uomo e una donna fighissimi ed ammiccanti. Su questo sito ci si registra e si  può fare un prova gratuita per un piccolo periodo, in cui si possono vedere i profili degli iscritti e chattare, poi però scatta il pagamento. E’ tutto spiegato nei termini di utilizzo, ma solo se sei un maschietto. Le donne hanno l’accesso gratuito. Ma il mercato del sesso non è vietato? Qui c'è un sottile confine, uno dei classici buchi di legislazione per cui ci si trova in terra di nessuno e si fa un po' quel che si vuole. La ditta, agenzia, o pappone elettronico che dir si voglia prende dei soldi per la registrazione al sito di incontri, quindi diventa sesso a pagamento. O forse no, altrimenti i siti verrebbero chiusi, invece ho scoperto che facendo una semplice ricerca con google ne escono a decine, c’è solo l’imbarazzo della scelta. In fondo mica è detto che poi si arrivi al dunque. I vari siti di incontri funzionano allo stesso modo con la sola differenza che non si parla esplicitamente di tradimento. Il mio stupore deriva solo dal fatto che non mi aspettavo di vedere un’offerta del genere su facebook, ma forse è proprio questo il punto. Anche quel mercato sta trovando nuove vie di marketing in una società che fa di tette e culi il proprio brand migliore. E se quelli della propria moglie hanno stufato basta fare un clic dopo aver giocato al solitario.

domenica 29 gennaio 2012

Stefano Cucchi, il pestaggio dei commenti

Voglio parlare di nuovo di Stefano Cucchi. Lo faccio perchè mi hanno colpito i commenti all'ultima notizia riguardante la sua morte. La difesa del ragazzo mostra nuove foto e porta in aula una perizia di parte che dimostra, inequivocabilmente, che Cucchi è morto in seguito a 40 lesioni, di cui molte sono traumi da difesa dovuti alle percosse subite in carcere. La sorella sostiene che molte delle immagini scattate come prova del pestaggio non siano state nemmeno portate in tribunale, pur essendo chiare e pertinenti. Parla di una volontà di ritenere quelle ferite lievi soltanto perchè chi le ha inferte portava una divisa. Ovviamente non sappiamo cosa sia realmente successo, ma una cosa è certa: questo caso agita notevolmente gli animi. Ci sono commenti pesantissimi del tipo ben gli sta, un drogato di meno. Oppure: non facciamo gli ipocriti, vendeva la morte ha trovato la morte, rip. Uno ha scritto: Aaaaahhhhhhhh.....che è tuthankamon per favore mi vien da vomitare, sottolineando il fatto che la foto del volto tumefatto di Cucchi campeggia a tutta pagina (e in questo caso proprio torto non ha, vedi Mabasta nessun rispetto per Stefano Cucchi ). C'è chi insulta la sorella Ilaria, dicendole di smettere di fare la figa cercando di spillare soldi sfruttando il cadavere di suo fratello. E questo è il tono di molti post. Ma quelli a difesa del morto, quelli che inneggiano alla giustizia per tutti, alla pari dignità di ciascun essere umano non sono da meno, perchè si scagliano con grande violenza contro i provocatori. Che succedesse a tuo figlio, dice uno. Sei un pezzo di merda schifoso, rincara un altro. SIETE UNA MANICA DI STUPIDI ED IGNORANTI BIGOTTI SENZA CUORE !!!!!!!! grida tutto in stampatello il johnny78 di turno, mentre cikka dice soltanto merdaaaaaaaaa!!!!!! infame!!!!!! E allora io mi chiedo da dove venga tanta rabbia, tanto odio che si attacca a qualunque cosa pur di esplodere. Gli uni e gli altri rasentano l'inverosimile. Commentano, commentano e non capiscono che anche loro, in modo diverso, si stanno ammazzando di botte.

La statua del vada a bordo cazzo

La frase "Vada a bordo, cazzo!" che il capitano De Falco ha detto a quello della Concordia Schettino è un tormentone come le più becere canzoni dell'estate. Impera sui social network con vignette di tutti i tipi, fa vendere t-shirt a chi l'ha ideata conoscendo la malattia mentale tipica degli italiani,  e battendosene altamente le balle dell'aspetto morale di simil commercio, ma la ciliegina sulla torta, lo scoppio pirotecnico, la pensata del secolo arriva dal comune di Vagli Sotto, provincia di Lucca. Che già il nome del posto è tutto un programma. Ed anche gli abitanti del luogo non devono essere proprio tutti cimbrati visto che hanno aderito entusiasticamente alla proposta del sindaco, tale Mario Puglia, mettendo a disposizione ben 60mila euro per realizzare una statua rappresentante il "Vada a bordo,cazzo". Io non ci credevo, ho dovuto leggere la notizia diverse volte per assimilare il nonsenso. 60mila euro. Lo ripeto in modo che sia chiaro. Lo scultore è già partito per la Guardia a piedi, perchè una botta di culo così non gli ricapiterà più. Il sindaco sostiene che l'intento sia quello di cementare nella pietra, o nel marmo, o nel metallo ancora non si sa, l'evento drammatico da non dimenticare, come monito perchè certe cose non capitino più. Mai più. Forse teme che i pedalò che fanno l'inchino al paese dalle acque immote del suo lago artificiale possano affondare miseramente in due metri d'acqua e che i turisti vengano assaliti dalle trote di allevamento. Perchè Vagli non è esattamente sul mare. E poi mi domando, come sarà la statua? Ci sarà De Falco con una cornetta in mano ed un fumetto che gli esce dalla bocca con scritto vada a bordo, cazzo? Oppure Schettino travestito da cozza aggrappato ad uno scoglio, a guardare le scialuppe e la nave inclinata? Ma la nave ci sarà nella statua? A grandezza naturale o come modellino in scala 1: troppe volte? Chissà dove la metteranno, se in centro paese, ai bordi della piscina comunale, o vicino alla parrocchia, così che i vagliesi la notino tutte le domeniche prima di andare a messa! Puglia non vuole rivelare l'identità dello scultore per paura di sequestri preventivi, o forse per evitare che la gente sana di mente gli riempia di mazzate la statua, e non per vedere se effettivamente dice vada a bordo, cazzo! Bella pensata, davvero bravi. 60mila euro buttati nel cesso per un atto di pessimo gusto, totalmente fuori luogo. Se proprio non vogliono dimenticare, se proprio gli avanzano quei soldi, in un momento di crisi nazionale senza precedenti, perchè non li danno in beneficenza? Sono certa che chiunque non abbia nulla e ricevesse anche solo 100 euro a nome della Concordia non lo dimenticherebbe mai. Invece a Puglia tutto ciò che si può dire di cuore è VAI AFFANCULO CAZZONE!
Imbarazzante, vergogna e sdegno

mercoledì 25 gennaio 2012

L'Isola dei Mostruosi

Facevo una carrellatina dopo aver visto un telefilm e cosa mi finisce davanti agli occhi? Un'immagine a tutto schermo di Otelma in mutande. Ho istintivamente incrociato le dita e piazzato una cornazza da paura mentre sopra la mia testa si fulminava una lampadina! Ma sono pazzi? Non hanno capito che dopo gli anni 80 avrebbero dovuto lasciare il divino nella sua piramide di cartapesta, con paramenti e  tutta la sfiga che porta? Ho cambiato all'istante canale, ma il mabasta che mi è scappato dalle labbra mi ha costretto a tornare sui miei passi e farmi forza. E così ho scoperto che è iniziata la nona stagione dell'isola dei famosi, istantaneamente ribattezzata l'isola dei mostruosi visti i lineamenti dei concorrenti e degli opinionisti in studio. Più che un'isola è la Silicon Valley! Eletti ed eroi sono un'accozzaglia di disperati, reduci e nuovi delle spiagge di quella cavolo di isola che non sprofonda mai nelle viscere dell'oceano! Carmen Russo ha perso gli occhi nella sabbia, o almeno credo visto che ha solo due fessure, la Marini deve essersi tuffata su un riccio di mare e le si sono gonfiate le labbra a dismisura. Enzo Paolo Turchi è planato su un covone di fieno che gli si è incastrato in testa e come oggetto personale si è portato un tubo da 20 chili di crema contro le emorroidi. Cecchi Paone è talmente grasso che non sta nell'inquadratura, soprattutto se affiancato da Rossano Rubicondi che ha perso capelli e fisicaccio. Dan Harrow sta passando il tempo a guardare se i suoi muscoli palestrati vengono bene in televisione, tra un tatuaggio e l'altro! Anche Flavia Vento rotola, la Yespica e Arianna non le commento perchè tanto non le conosco. E Malgioglio è Malgioglio, con la Ventura sulla t-shirt! Sic. Ecco gli eroi. Gli eletti sono Eliana Cartella, che ho appena scoperto essere stata finalista a Miss italia...aaaaahhhh...Max Bertolani, che google dice essere  un ex giocatore di football americano ed ex tronista in Uomini e Donne...ahhhhahahaha...Guendalina Tavassi, il tormentone del Grande Fratello, e da quanto ho letto su facebook semina guai, Mariano Apicella, che da quando ha cantato con Berlusconi può solo fare il giullare, ed infine lui, il Divino Otelma con le carte di Horus. Si aprono le scommesse su quanti tornado si abbatterano sui naufraghi, quanti pesci velenosi pescheranno, quanti nidi di formiche assassine pesteranno, quante botte di colite avranno, quante ustioni, esplosioni di protesi, crolli delle tende, verruche e via dicendo. A tutti tranne che a uno, quindi, se tanto mi dà tanto, vincerà Otelma perchè sarà l'unico concorrente ancora in vita. Lui le eliminazioni le fa fisiche con un incantesimo! Il che, in fondo, potrebbe essere un bene, liberarci in un colpo solo di tanti mostri, per niente sacri. La Vladi conduce da ex vincitrice, schernendo a grasse risate le disavventure degli ex concorrenti. Ah adesso mi sento meglio, al Martedì avrò il Principiante, al Mercoledì l'Isola, speriamo che un primo piano di Otelma mi fonda il tubo catodico!

Il Principe Principiante che deride il comune lavoro

La crisi sta iniziando a rosicchiarci le dita dei piedi, Monti ogni giorno ne inventa una per renderci più poveri, le acque del Giglio sono contaminate di decomposizione ed idiozia, ma finalmente possiamo stare tranquilli: le nostre serate del Martedì saranno presto allietate dalla trasmissione del secolo, un programma da lasciare a bocca aperta per l'alto contenuto culturale, innovativo ed artistico. Arriva il Principiante. E già mi sto grattando la pancia dal ridere per l'acuto gioco di parole, davvero impressionante. Che cos'è chiederete incuriositi come tanti bambini davanti all'albero di natale. E'  il docureality di Cielo con protagonista nientepopodimeno che Emanuele Filiberto di Savoia, il principe principiante che in ogni puntata eseguirà un lavoro diverso in ambienti a lui ostili e sconosciuti. Farà quindi l'operaio edile, il toelettatore di cani oppure il pizzaiolo. E già non capisco dove possa essere l'interesse. Vuol forse dire che non sono cose da principe? Che un aristocratico si abbassa alla bassezza del populino facendo quelle cose orrende con la erre moscia? Così, mi sorge questo dubbio insulso ed infondato. Certo. La produzione sostiene che siano i telespettatori a scegliere in quale mestiere farlo cimentare, ma è una balla grossa come quella che la Costa non sapesse dell'inchino al Giglio. Perchè se fossimo davvero noi comuni mortali, senza blasone ma col sangue blu dalla rabbia che ci rode il fegato di questi tempi, i lavoretti per il rampollo di casa Savoia sarebbero di certo altri. Vista la storia familiare, la quantità di denaro nelle sue tasche, la faccia diciamo non proprio sveglia, 
i maroni che ci ha sfracellato per poter tornare in Italia a fare il pagliaccio, secondo me raccoglitore di chewing gum sarebbe stato adatto. A novanta inginocchiato sui marciapiedi di città a staccare una per una le cicche spiaccicate, con l'ausilio soltanto di uno stecchino senza punta. Oppure, sempre per rimanere in tema di marciapiedi, il pulisci escrementi di cane, visto che ancora molti proprietari non usano i sacchettini porta pupù. O magari lo spegnitore di candeline infinite, quelle che soffi soffi ma continuano a colare sulla torta e bruciacchiare la pasta di zucchero di scintille. Il concimatore manuale non sarebbe male, lo scartatore di merendine, l'asciugatore di scogli, il pettinatore di bambole, l'hair stylist per zanzare, il dentista per grizzly, l'insuppostatore di leoni, lo smacchiatore di leopardi, il parafulmini, il trapezzista sulla lava o il fachiro sulle scorie radioattive. E chi ha più fantasia è libero di aggiungere, la lista è infinita. Sono certa che il buon Principollo prenderebbe il primo jet privato per la Svizzera e volerebbe via cantando Italia addio. Stonato.

MABASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

martedì 17 gennaio 2012

La Costa Concordia affonda l'economia

E' inclinata su un fianco, appoggiata agli scogli, sommersa per metà dal mare e per intero dagli sguardi e dall'attenzione di tutto il mondo. Parole di cordoglio per la tragedia dei morti, la paura dei vivi e preoccupazioni per l'ambiente minacciato da 2500 tonnellate di carburante pesante. Ma dal ventre squarciato della Costa Concordia, tomba di metallo dei cosiddetti dispersi, tutto ciò che spilla per ora non visto è l'affondamento dell'economia, quel giro di milardi di euro che cola a picco insieme alla nave. Sì perchè ancora non ci si è fermati a pensare a quello che accadrebbe se la Costa dovesse fallire, se dovesse venirle ritirata la licenza di navigazione come è già stato richiesto. Intanto oggi le azioni della Carnival, proprietaria di Costa, sono miseramente naufragate con una perdita di oltre il 17%, che significa milioni di euro di grandi e piccoli investitori gettati ai marosi. Non sono solo le multinazionali a rimetterci, sono anche i risparmiatori di ogni parte del mondo, che hanno affidato i loro soldi ai promoter finanziari delle  banche. Chissà quante telefonate oggi, con gente che si sentiva dire: signora si ricorda i risparmi di una vita che ci ha affidato? Beh sono sul fondo dell'isola del Giglio in pasto ai pesci. Spiacenti. Per non parlare poi degli imprenditori che hanno Costa come cliente principale: immagino il terrore di chi gli fornisce le penne, quelle che 1 passeggero su 2 si porta a casa ad ogni crociera, o di chi gli dà la carta ( che sia cartolina, tovagliolini, intestata o igienica non importa ). Finita la pacchia per chi rifonisce di bevande e generi alimentari, per chi non fa mai mancare le lampadine per quei condomini galleggianti da 4000 persone, per chi provvede alla manutenzione degli impianti elettrici, idrici e quantaltro. Niente più braccialetti di plastica con stampato il logo Costa, da mettere al polso quando si sbarca per un'escursione, niente più convenzioni con i servizi di pullman, unico mezzo di trasferimento sulla terra ferma usato dai croceristi. Basta alle guide turistiche, alle entrate nei musei, nei siti archeologici, negli outlet sparsi per il mondo. Immaginate la disperazione dei negozianti di quei paesi che vivono quasi totalmente sugli introiti della stagione crocieristica, a meno che ovviamente non siano paradisi fiscali craraibici. E che dire dei venditori ambulanti che aspettano pazienti sui moli il ritorno dei turisti  alla nave, dopo una gita? Riescono sempre a piazzare qualche schifezza, nell'aria festaiola che accompagna il crocierista. Fine anche per loro. Bar, ristoranti, alberghi convenzionati perderanno migliaia di clienti. Persino i parcheggi se la passeranno male, senza le auto in sosta lunga durante il viaggio. Le assicurazioni di viaggio non venderanno più pacchetti crociera, mentre le grandi assicurazioni si stanno strappando i capelli all'idea di come trovare i soldi per risarcire tutto e tutti. Persino la Crispo confetti si sta dannando, per il pessimo tempismo con cui ha basato la sua campagna promozionale estate 2012 su "vinci una crociera Costa". Anche le linee aeree perderanno una bella fetta di passeggeri, quelli che portavano volando ai terminal di imbarco. E infine proprio i terminal, come quello nuovo di Savona, che dal 2003 non ha ancora smesso di ampliarsi con costi superiori a 300 milioni di euro. Senza i crocieristi come risaneranno il debito? E i piccoli commercianti, i negozietti, i bar che generalmente vengono presi d'assalto dai turisti in attesa di salire a bordo? A chi venderanno? Chi riempirà le stanze degli alberghi vicini ad un Palacrociere vuoto? Chi venderà immobili in un'area che corre verso il fallimento? Senza il passaggio di 127mila crocieristi l'anno come sopravviverà quella zona? Ed infine penso ai tanti dipendenti della Costa, sparsi su 15 navi da crociera in giro per il mondo. Se la compagnia dovesse fallire ci sarebbero oltre 15mila persone senza lavoro, senza gli stipendi, senza il denaro che, come tutti, reinvestivano nella macchina del commercio e dell'economia globale. E se dovesse esserci un disastro ambientale chi ripagherà l'isola del Giglio? Chi vorrà passeggiare su una spiaggia ritrovandosi sotto i piedi macchie nere di catrame che sa di morte? Chi si immergerà sui fondali che stanno facendo da bara ai passegeri dispersi? La stagione turistica affonderà come la nave. Così la Costa Concordia porterebbe con sè altre sciagure, sparse su ogni rotta  ed itinerario. Il giorno del varo la bottiglia non si ruppe, e l'altra sera, quella dell'incidente, era Venerdì 13. Chi crede alla sfiga in questo caso ne ha ben donde. Chi conosce l'economia trema.

venerdì 13 gennaio 2012

Piccioni viaggiatori più affidabili delle Poste Italiane

E' successo di nuovo, l'ennesima raccomandata da andare a ritirare all'ufficio postale. 
Io odio andare alla Posta, perchè spostano continuamente la sede di zona, ci sono code chilometriche, addetti cerebrolesi e casini a non finire. Ruminando tra me e me una sfilata di improperi parto alla volta della nuova destinazione, dove non sono mai stata. Ufficio di Via Spalato, che senza il navigatore non avrei mai trovato. Perchè su un pezzo dritto dritto ad un tratto la voce metallica della mia signorina GPS ha detto: "tra..100..metri...svoltare...stretto..ad. est ( sì perchè non sa dire destra, ed usa lunghe pause tra una parola e l'altra). Non avrei mai capito di dover svoltare stretto a destra senza di lei, perciò svolto in una strada in salita strettissima e mollo la macchina in super divieto davanti alla posta. La mia buona stella ha fatto sì che miracolosamente non ci fosse nessuno, forse perchè sapeva quanto mi sarei arrabbiata a breve e ha avuto pietà. Entro. Una gioviale signora rubiconda mi accoglie, le do la ricevuta e la osservo eclissarsi fra gli scaffali. Non vedendola riemergere per 5 minuti deduco che non riesca a trovare la mia lettera, che, per inciso, riguardavi atti giudiziari, quindi importantina. Sudata come se avesse appena fatto una maratona arriva con la fatidica busta, consegno il documento e la splendida impiegata passa il codice a barre davanti all'apposita macchinetta per registrare la notifica. E sbianca. Subito dopo diventa paonazza. "Non me la prende, strano..." Io mi sento colare dal naso guai e comincio a sospirare. "Secondo lei perchè non passa?" mi chiede come se io potessi darle una risposta logica. Eccerto, io e le procedure postali siamo così. "Sembra che sia già stata notificata!" Ecco, lo sapevo che c'era merda in arrivo. "Aspetti che chiedo alla mia collega." Così acchiappa per un braccio una tizia che passa lì vicino e le spiega che un'altra collega deve aver fatto un pasticcio, notificato i miei atti giudiziari a qualcun'altro dicei giorni prima e poi corretto col bianchetto la data del pasticcio. La nausea mi assale insieme ad un intenso desiderio di gridare Mabasta! L'esperta conferma l'errore, e muovendo una mano come per dire chi se ne frega esclama: ma sì fa lo stesso, dagliela! "C'è un altro problema" insiste quella con la lettera in mano: "La busta è stata aperta!" "Ma no, queste notifiche sono così!" A quel punto esplodo come un pozzo petrolifero della Bp e faccio fuoco: "Eh come no, sono atti giudiziari, potrebbe richiedere una mia azione a 30 giorni dalla notifica e non ho intenzione di perderne 10 perchè voi fate casino!" La biondona sudata diventa ancora più viola e sussurra. "Ma smettila, è stata aperta.Vado dal direttore" e io le grido dietro: "Sistemate o faccio una strage!" Eh sì, ormai non ho più peli sulla lingua, sono stufa. Ricapitolo: hanno dato la mia raccomandata contenente atti giudiziari ad un'altra persona, che per fortuna, accorgendosi di non essere me ha avuto la pietà di riportare indietro la lettera. La busta, quindi, è stata aperta da uno sconosciuto che si è fatto una saccata di fatti miei, suo malgrado. E la Posta voleva far finta di niente, come se dieci giorni di notifica in meno fossero bazzecole. Alla fine hanno risolto con un timbro ed una dichiarazione scritta sulla busta. L'atto era una semplice comunicazione della Camera di Commercio, quindi nessun problema, ma se non lo fosse stato? E poi comunque è il principio. Possibile che chi lavora non usi il cervello? Che non ponga attenzione a quello che fa? E che i nostri diritti vengano ridotti a barzellette per l'incompetenza e la disorganizzazione di uno degli enti principali dello stato? I piccioni viaggiatori sono più sicuri: al massimo, se ti va di sfiga, ti fanno la cacca sulla busta.

Condividi

Share |