venerdì 14 ottobre 2011

Il terrorismo psicologico della fiducia

56 o 57? 
Berlusconi riuscirà ad incassare nuovamente la fiducia ed a portare avanti un governo ormai alla canna del gas, un po' come tutti gli italiani? Me lo domando con un sottile senso di ironia, immaginando lo stato di opprimente paura che il voto di fiducia possa indurre nei deputati del centro destra. Diciamoci la verità, se il governo dovesse cadere molti onorevoli direbbero addio alla tanta sudata poltrona senza aver terminato nemmeno una legislatura, con forti probabilità di non vederne un'altra dall'aula di Montecitorio. Addio stipendi da paura, benefit, cene gratis ai ristoranti, favori ed orgogli gonfiati. I piccoli parlamentari arrivati a Roma per il rotto della cuffia, quelli che non valgono praticamente niente perchè sono stati merce di scambio nella compravendita di voti o favori dei pezzi grossi, tremano come topi caduti in un water di acqua ghiacciata. Le comete della politica italiana sono sudditi del terrorismo psicologico della fiducia: o mi voti o vai a casa e col cavolo che ti faccio rinominare per la corsa all'oro. Ecco come funziona. E' dagli anni 80 che non si vedono più i simpatici franchi tiratori, quelli che apparentemente dal nulla affossavano i governi, e dubito che li vedremo ancora durante questo voto di fiducia. Ma se per caso qualcuno avesse il coraggio di dire basta a Berlusconi gliene saremmo tutti grati. Peccato, comunque, che le alternative siano ugualmente tristi e patetiche.
Restiamo fiduciosi? Ma anche basta!

mercoledì 12 ottobre 2011

Bossi a berlusconi: ti tengo per le palle


"Ti tengo per le palle!"
E' piuttosto evidente, decisamente non subliminale il messaggio che oggi Bossi ha mandato a Berlusconi. Sì perchè credere che il senatore della Lega abbia perso la cognizione del tempo rispondendo alle domande dei giornalisti, e che non si sia accorto che nel frattempo alla Camera si stava votando, è davvero impossibile. Passi che, visti i pochi progressi di Umberto in materia di logopedia, per lui articolare una semplice frase richieda tempo e concentrazione, ma dubito perdita di memoria. E' inverosimile che su una materia importante come il rendiconto di bilancio ci si possa distrarre, scordare di votare. Ma in fondo a lui non interessa recitare veloce veloce sopra la panca la capra campa, sotto la panca la capra crepa, tanto la Lega parla chiaro in sede di scrutinio: o con loro, e alle loro condizioni, oppure niente. Bocciatura, storica bocciatura sul primo articolo, come mai era accaduto. E adesso? Si alza il coro di richiesta dimissioni, e solo i ciechi, i sordi e gli ostinati sembrano non avere capito che ancora un volta sarà la Lega a fare l'ago della bilancia.
Ma sul treno che guida il governo su un binario interrotto c'è anche Tremonti, in prima fila, un po' come il Necker, anche lui ministro delle finanze ai tempi della rivoluzione francese. Dopo le sue dimissioni ci fu la presa della Bastiglia, e la testa del re cadde. Cosa ne sarà ora della testa di Berlusconi?

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