domenica 24 luglio 2011

Oslo e la morte del giornalismo italiano

L'informazione in Italia è soltanto un gioco. Un gioco armato, di politica e politicanti, di ideologie da inculcare e libertà da negare. E' il potere di influenzare le coscienze e fare il lavaggio del cervello, per creare una società di burattini, di pecore che seguono, senza chiedere nè pensare. 
La crescita dell'individuo, la verità che risveglia non sono al primo posto nella classifica del giornalismo, almeno non di tutti i quotidiani.
Ad Oslo fino ad ora sono morti in 93, 93 giovani che partecipavano ad un campus estivo che insegnasse loro ad usare la propria testa ed ampliare i propri orizzonti per creare un futuro di pace ed integrazione. Un solo uomo però, un integralista fuori di testa, li ha abbattuti a fucilate come se fossero formiche in colonna. E già questa è una tragedia senza senso.
Ma quello che rende il tutto tragicomico è il sensazionalismo ingiustificato del Giornale e di Libero, che nonostante le dichiarazioni della polizia norvegese, hanno pubblicato articoli con titoloni anti islamici. 
Eppure fin dalle prime ore dopo l'accaduto la pista islamica era stata esclusa. Ma niente, a Feltri e compagni questo non interessa. E' solo il lavaggio del cervello a prescindere dalla verità che guida le loro testate. 
"Con l'islam il buonismo non paga - Norvegia sotto attacco. Un massacro”. Ecco cosa dice Libero. Ed Il Giornale di  Sallusti rincara con un bel: “Sono sempre loro – Ci attaccano. Oslo come in guerra. Un autobomba davanti ai palazzi del governo e un assalto armato al convegno del partito laburista. Almeno trenta vittime. La prima vendetta di Al Quaida dopo la morte di Bin Laden?
Come commentare simili punti di vista? Quando il colpevole si è arreso giustificando la sua follia nel manifesto di 3000 pagine pubblicato su internet, per un Europa secondo lui libera da immigrati ed integrazione, da islam e comunismo?
Come si può accettare che i due giornali abbiano deliberatamente pubblicato pezzi lontani anni luce dalla verità, con il chiaro intento di fomentare l'odio ed aizzare gli animi contro l'islam? Che tristezza, che somma vergogna. 
Il comportamento di questi cosiddetti giornalisti meriterebbe la radiazione dall'albo, per l'evidente strumentalizzazione dei fatti di cronaca  a fini politici e razziali, per aver ignorato le fonti, per aver mandato in stampa quello che volevano senza preoccuparsi minimamente che corrispondesse alla verità. Era davvero un'occasione troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire vero?
Beh, noi siamo stufi di essere presi in giro, di sopportare simili abusi ed insulti alla nostra intelligenza.
Ma tanto Feltri e Sallusti se ne fregano e resteranno al loro posto a sentir frusciare il denaro nelle loro tasche.
Intanto, in Italia, il giornalismo e la libertà di informazione muoiono.

domenica 3 luglio 2011

I poveri pagano la visita del Papa, senza saperlo

Ed è ancora Chiesa. Questa volta voglio raccontarvi di un'indagine condotta dal Parlamento Inglese, riguardante il viaggio ufficiale del Papa a Londra a Settembre 2010. Fin dai giorni dell'evento si era parlato della cifra spropositata stanziata per l'organizzazione: 10 milioni di sterline, intorno ai 13 milioni di euro, arrotondando sul cambio. Una bella sommetta, ma da dove arrivava?  
Ed ecco che il Guardian pubblica la risposta in seguito ai risultati dell'indagine: dai fondi destinati agli aiuti al terzo mondo e alla protezione dell'ambiente! 
3,7 milioni di sterline stornati dalle casse del dipartimento dell'energia e dei cambiamenti climatici, altri 2 milioni tirati via dalle bocche aperte, come quelle degli uccellini, dei poveri del mondo. 
Ma bravi, davvero.
Che scelte intelligenti, che propensione al buon governo. E dire che sono pure anglicani, mica cattolici. 
Per non parlare del fatto che per assistere alle messe celebrate da Ratzinger e alla veglia di preghiera gli inglesi hanno dovuto sborsare 10 sterline per il biglietto, come ai concerti!  Ahh la carità cristiana allarga sempre i cuori. 
Non si sa bene da dove siano stati presi i restanti 4 milioni e rotti, visto che ufficialmente il tesoro afferma che il budget totale per la visita di quattro giorni, escluse le misure di sicurezza,sia stato di 10 milioni di sterline, interamente amministrati dal dipartimento degli Esteri e del Commonwealth, che ha pagato le prime 750mila. Le rimanenti  9 milioni e 25mila sono state equamente divise fra i cinque dipartimenti che il Tesoro ha stabilito avere obiettivi allineati con i fini governativi per la visita papale. I dipartimenti dell’ambiente, agricoltura ed affari rurali, decentramento e governo locale, educazione e sviluppo internazionale sarebbero quelli coinvolti. Peccato che la verità sia stata scoperta e spiattellata sui giornali.
Ma d'altra parte cosa aspettarsi quando c'è di mezzo la ricchissima chiesa romana? 
Ma soprattutto, perchè il Papa non se ne è stato a casa sua, tra affreschi e tappeti antichi, o a passeggiare pregando sotto il colonnato del Bernini?
E ci sarà stato un motivo per lo scisma no?

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