E chiamala pure sfiga. O destino infame, è uguale.
Immaginatevi la scena: la signora Fagilyu Mukhametzyanov, di 49 anni, si sente male.
Le viene un coccolone pazzesco e la portano nel migliore ospedale di Kazan, in Russia. E già, diciamocelo, i maschietti si toccherebbero gli zebedei, perchè sentirsi male da quelle parti non è rassicurante. Infatti la povera donna viene ricoverata per infarto fulminante. "Siamo spiacenti - dicono i medici al marito - abbiamo fatto il possibile ma il cuore di sua moglie non ha retto all'infarto ed ha cessato di battere." L'uomo ci rimane di sale e piange tutte le sue lacrime. La morta viene impacchettata per bene e infilata in una bella cassa per il funerale. Ma il Paradiso deve ancora attendere. Tra fiori, candele, lacrime e preghiere il cadavere si risveglia, ma non in forma di zombie, e neanche di vampiro Fagilyu è ancora viva. Dopo un attimo di confusione e smarrimento si rende conto di dove si trova: panico totale. E biasimatela. Urla come una forsennata ed in chiesa i parenti raggelano. Cosa diavolo succede? Tutti corrono intorno alla bara, poggiano l'orecchio per capire se le grida arrivino davvero da lì dentro o se la vodka per consolarsi è stata troppa, e quando capiscono di essere ciucchi ma non così tanto chiamano l'ambulanza. Aprono la cassa e la sfigata è lì che rotea gli occhi come un'indemoniata e strilla come una pazza. E quando tutto sta per finire bene, zac, un altro infarto. Ma dico, è una presa per il culo o cosa? La portano di nuovo di corsa all'ospedale, e a quel punto dopo 12 minuti, Fagilyu muore per davvero. Questa volta nessun dubbio, secca, dura come un bacco. Andata. I cancelli del Paradiso stavolta si aprono, S. Pietro sorridente dice "Scherzetto" e le infila i birkenstock. Nel frattempo sulla terra il marito è incazzato come una biscia, e mi sembra il minimo. Pare che gli altri ricoverati dell'ospedale siano fuggiti come mandria impazzita tra scongiuri ed anatemi. Ora bisognerà risarcire il signor Mukhametzyanov, ma almeno la bara non è andata sprecata. Con quel che costa.
La morte strizza l'occhio alla vita strana oppure nel caso alza il dito medio.
RispondiEliminaGran bel funus, con l'intero alfabeto in una lapide.
Una prece,
m.