venerdì 4 febbraio 2011

Tieni in casa le tue mutande, o genovese!

Ieri avevo letto sul Secolo XIX questa notizia, ma ho avuto bisogno di 24 ore per metabolizzarla.
La Vincenzi, nostro amato Sindaco, ha avuto un’altra delle sue brillanti idee, una delle sue genialate che lasciano tutti a bocca aperta.
Non per la meraviglia o lo stupore incantato. Per lo shock e l’incredulità.
Insomma, da domani basta stendere! Le vostre mutande che neanche l’omino bianco riesce a smacchiare ve le terrete in casa, porcelloni.   
E i calzetti coi ditoni di fuori, tsk, tut tut, sul calorifero!
E le magliette? I pantaloni? I pigiami? In salotto, sullo stendino a prendere odore di soffritto di cipolla.
Perché stendere fuori sta male. Non fa fine. Non è di classe.
Panni stesi ovunque, sulle belle facciate dei palazzi genovesi.
Basta, stop, no no. Siamo troppo altolocati per ste cose da pezzenti.
Così da domani tutto in casa. E compratevi una bella asciugatrice, che non costa e non consuma niente. Tanto il pianeta è in ottima forma e il risparmio energetico una chimera!
Fate pratica, così quando l’ordinanza verrà approvata non vi beccherete una bella multa perché vi siete dimenticati di tirar via i collant dalla corda da stendere!
Non fa fine, vi ripeto.
Ora mi sorge una domanda, o forse due: ma camminiamo tutti col naso in su, studiando i palazzi genovesi? E cosa significa nelle zone più belle?
Che ci saranno le zone rosse, e chi per sua sfortuna ci vive non potrà più stendere, mentre chi è considerato un pezzentone che vive in un palazzo di merda potrà esporre mutande bucate in allegria? Ma non sarà discriminatorio, sciocchina io mi chiedo?
E poi, non sarebbe meglio, cara Marta, che invece di osservare le facciate condominiali tu, nostro Sindaco, guardassi un po’ per terra, che i marciapiedi fanno schifo?
Che i topi vanno in giro in mocassini per non sporcarsi le zampe?
Che facciamo concorrenza agli etruschi con tutti sti mosaici di chewin gum spiaccicati sui marciapiedi? Costellazioni di monetine di gomma da masticare con su spalmato un dito di grasso.
Che ci sono tanti di quei buchi nell’asfalto che a San Martino hanno organizzato il Fantacaviglia? Euro a fiotti nelle scommesse illecite per le distorsioni e le fratture da pavimentazione urbana!
E chi ha visto ultimamente passare una di quelle macchinette con gli spazzoloni per lavar per terra?
Basta, non ridete, lo so che ho detto una stupidata. Mai, ecco quando!
Io vi pregherei di dire tutti un bel MaBasta a questo genere di pensate, alle sciocchezze che rompono le scatole ai cittadini.
Ci sono problemi estremamente più seri dei mutandoni della nonna di cui preoccuparsi, come il fatto che la gente non ha abbastanza soldi per arrivare a fine mese. Figuriamoci per comprarsi un’asciugatrice, totalmente inutile in una città come la nostra, con un bel clima, l’aria di mare e il sole che splende.
E asciuga, gratis,  il bucato.

3 commenti:

  1. Povera SuperMarta nessuno la capisce! Questa sua pregevole e utilissima iniziativa è finalizzata al rilancio turistico della città, sciocchi e mugugnoni che non siamo altro. Così i croceristi della MSC di certo non vorranno più essere infilati su un torpedone in direzione Serravalle nemmeno scesi dalla scaletta. Sceglieranno di visitare la città, finalmente sgombra di quei fastidiosi panni stesi. Peccato che appena messo piede nel centro storico continueranno a sentire l'eco dei loro passi nei vicoli deserti con tutti i bar chiusi la domenica, a pestare merde e chiedere permesso alle pantegane per passare e a domandarsi dove sia finita la borsetta che un attimo fa era lì. E al ritorno verso il porto saranno sempre accolti dai pesce-ratto che sguazzano intorno al galeone e che gli canteranno "Good bye, Aufidersen, Good bye"
    PS anche il blog ha un'opinione precisa di SuperMarta; sarà per questo che la capcha di questa sera, giuro, è "intucula"....io direi più "in tu c...o" ;)

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  2. ma che credivi? la signora che abita nel palazzo della meridiana ( dalle stalle alle stelle) la sola vista dei panni stesi le provoca turbe psicologiche..... ma che s'accecasse lei e sua madre....

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  3. al Sud non si fanno di 'sti problemi

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