sabato 19 febbraio 2011

Dallo Zambia storia di due venditrici di strada

E’ rossa per Mary e Mary la vita. Rossa come il sole che vedono sorgere ogni giorno quando escono di casa per andare al mercato. Rossa come il terreno che polveroso avvolge le loro caviglie, gonfie per il troppo camminare e per la pressione alta che non si può curare. Rossa come il sangue che scorre caldo nelle loro vene, come quello versato dai fratelli e dai mariti scomparsi lasciando in eredità tanti bambini da crescere. Rossa come la speranza. Rossa come i pomodori che cercano di vendere per portare a casa, nel compound, qualcosa da mangiare per cena alle loro famiglie.
Mary e Mary sono sorelle inseparabili, venditrici di strada. Sono povere. Molto povere. Così povere da vivere in nove in una casa grande come il nostro salotto, con pochi stracci per terra a fare da letto e qualche pentola desolata in un angolo. Così povere da dover guardare impotenti i loro figli ammalarsi, come una splendida bimba con le treccine e due occhi grandi come il mare che però presto non vedranno più.
Ma sono ricche. Ricche di fede, di speranza e di una gioia profonda che le fa cantare sempre, con gli occhi luminosi e la risata sincera che contagia i cuori. Non hanno nulla ma hanno tutto: hanno la pace dello spirito che le porta ogni giorno fiduciose per le strade di Lusaka con i cesti colmi di pomodori e di sogni. Sogni piccoli e grandi: vendere tutte le loro verdure in un giorno e poter mangiare per qualche giorno di seguito, aprire nel compound una community school per tutti i bambini, avere le medicine per curarsi. “Abbiamo fede, San Francesco e Santa Chiara erano poveri come noi e ce l’hanno fatta, ce la faremo anche noi”
E’ seria Mary mentre chiede di inviarle una cartolina da Assisi, la sorella invece le dà una pacca sulla spalla e si rotola dalle risate, ogni scusa è buona per divertirsi un po’. La giornata è stata buona, hanno trovato un banchetto dove esporre la merce e hanno venduto abbastanza per una meritata cena. Domani forse dovranno stendere i pomodori per terra e potrebbero non vendere nulla, ma “poco importa, c’è ancora tempo per pensarci”.
Rosso è il tramonto quando il sole si scioglie nel cielo e le stelle già brillano quando le due sorelle rincasano.
Mary stamattina non si è più svegliata: il suo cuore malato ha smesso di battere, ma il rullo dei tamburi risuona ancora nelle terre d’Africa. L’Africa che nessuno sembra in grado di aiutare, che tendiamo a dimenticare, ma è sempre lì, nel sole o nell’ombra.
Rosso è il fuoco che crepita mentre l’acqua bolle. Rossa la fiamma della candela che si riflette negli occhi scuri durante la cena. Un soffio e poi il buio. 

1 commento:

  1. L'Africa è un paese che noi non possiamo capire. Ti attira all'inizio con la meraviglia della sua natura selvaggia. Ti respinge dopo un po' con la crudeltà della sua vita.
    Ma senza che ce ne rendiamo conto ti entra nel sangue e ti ricorda che tutti almeno una volta siamo nati nella sua terra.

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