martedì 8 febbraio 2011

A casa della veggente. Parte prima

E’ successo. Ho visto la Madonna.
Se ne stava lì, sorridente, attaccata ad un muro dalla carta da parati appassita, muta ed immobile come solo i dipinti sanno fare.
Assisteva con i nervi nei colori ad olio, impassibile allo scempio e alla parodia della fede.
Come avrete capito la mia vicina di casa è un’imbrogliona.
Ma c’erano pochi dubbi a riguardo.    
Ore 17.29, suono alla porta di casa dei miracoli.
Viene ad aprire un uomo, avvolto da un inconfondibile odore di vino in cartone. Sarà vin santo? Mi domando.
Appena la porta si scosta a sufficienza le mie retine vengono colpite da un caleidoscopio di ex voto ed immagini sacre, croci, rosari penzoloni, statuette varie ed eventuali. E da una Madonna a grandezza naturale, almeno un metro e sessanta, con mantello e scarpe di stoffa! Messa lì, in un angolo, a dare il benvenuto al viandante delle apparizioni.
Sopra di lei un cartello con scritto: per le apparizioni si chiedono ai fedeli 50 euro di oblazione che verranno devolute in beneficenza.
Ah però, 50 sacchi!
Il mio impareggiabile istinto già  mi suggerisce che ne vedrò delle belle!
“Mia moglie l’attende nell’altra stanza” mi dice il marito della veggente, e con un mezzo inchino mi invita a seguirlo nel corridoio, verso una porta chiusa.
Saluto San Francesco, Padre Pio, Giovanni paolo II e Madre Teresa che campeggiano lungo le pareti, ed entro.
Seduta su una poltrona devastata da unghie di gatto, con fili che pendono ovunque, sta seduta lei, la santa vicina.
“Benvenuta figliola.” Mi accoglie sorridendo e si fa il segno della croce. Io faccio lo stesso, e mi siedo. Su cosa non so bene, ma suppongo che sotto quella stoffa informe ci sia un divano. Evidentemente la Madonna non rende come madonna!
O forse va davvero tutto in beneficenza.
Ancora non so dire se sia truffa o miracolo.

CONTINUA………..

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