mercoledì 16 febbraio 2011

Social card 2011 a più famiglie, perchè la crisi è finita


Il nostro Paese è ormai in netta ripresa.
Sono tutti molto chiari, al riguardo, i politici italiani. I cittadini possono stare tranquilli, perché la nostra economia si basa sulla produzione, sulle imprese, e non verrà toccata, se non marginalmente, da eventuali crisi dei mercati finanziari o della moneta unica.
Peccato che i prezzi siano sempre alle stelle e i dati sulla produttività alle stalle.
Così, proprio perché non c’è di che preoccuparsi, il Governo ripropone la Social Card, la Carta Acquisti per gli ultrasessantenni  e le famiglie con almeno tre figli, che non riescono ad arrivare alla fine del mese senza mettersi le mani nei capelli.
L’idea non è certo nuova: in Europa Polonia, Olanda e Gran Bretagna l’hanno già adottata da tempo, per motivi simili. Gli Stati Uniti la usano dal 1939: sempre avanti, nel bene e nel male.
Da noi è arrivata per la prima volta nel 2008, con la faccia  da campanello d’allarme e bello forte.
Sono oltre un milione e cinquecentomila  infatti le persone che potranno richiedere la carta,  beneficiare di 40 euro mensili per fare la spesa nei negozi convenzionati e per accedere alle tariffe agevolate dell’Enel.
Un investimento, da parte dello Stato, di quasi 6milioni e mezzo di euro, se il numero delle carte rimarrà invariato.
I primi ad aver diritto alla carta sono stati i pensionati e le famiglie che rientravano nel limite dei 6000 euro di reddito l’anno, 8000 per gli ultrasettantenni, che avevano ricevuto una lettera che spiegava il funzionamento della social card, come richiederla e dove ottenerla. 
A questo giro i limiti sono stai  alzati a 6235,35 e 8813,80.  A prima vista non sembra un aumento eccessivo, ma guardando bene ci si rende conto che è tantissimo. Saranno centinaia le persone a rientrare nel programma, anche se prima ne erano escluse.
Vuol dire che 80 euro in più al mese fanno la differenza fra indigenza ed autosufficienza.
Tra fame nera e capacità di andare avanti da soli.
Cosa dovrebbe inventarsi un anziano per integrare la sua misera pensione?
Quali possono essere le fonti di reddito per un ultrasettantenne, tali da portargli  qualche euro in tasca in più al mese?
Gli annunci adsense su internet? Click bank? O la vendita di dentiere ed apparecchi acustici su ebay? Spaccio di pannoloni e sacche di fisiologica?
Ma per favore, mabasta!
Meno male che la crisi è finita!
E comunque c’è un piccolo dettaglio: la carta va richiesta.
E’ possibile che le famiglie giovani siano in grado di compilare senza alcun problema il modulo del Governo, ma una persona anziana, magari sola, sarà capace di districarsi tra tutti i comma e i campi obbligatori da riempire? Sapranno cos’è un indicatore ISEE, ce l’avranno l’attestazione?  Sapranno sommare al reddito pensionistico il valore di un immobile abitativo, di un auto e di un’utenza elettrica? Non è che alla fine, presi dalla disperazione da burocrazia desisteranno?
In fondo cosa si compra con 40 euro al mese? Come si possono pagare le bollette?  Come si fa a sopravvivere? Possono bastare per una settimana, ma non di più.
Meglio di niente, questo è vero, ma di certo è un palliativo con poco senso.
I problemi vanno risolti alla fonte, non lanciando bricioline di pane di qua e di là, sperando di distrarre la popolazione dalla reale incapacità di chi ci governa.
Di qualunque partito essi siano.
Facciamo anche noi una social card: la Mabasta card!
Ci carichiamo dentro tutte le nostre frustrazioni  e i vaffanculo, e poi le mandiamo a Roma.

Ma non per posta, altrimenti vanno perse.

4 commenti:

  1. Complimenti Laura,scrivi sempre molto bene e i contenuti sono sempre di spessore.
    Laura Bernardini

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  2. Grazie laura, mi fa piacere sapere che mi segui sempre! A presto

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  3. Confermo: per posta vanno perse. C'ho le prove.
    Oltre alla card io farei un bel MaBasta Day.
    Tutti per strada con cartelloni e striscioni a manifestare la nostra esasperazione per lo stato di cose!

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  4. e chi una pensione l'ha decorosa, ma che non ce la fa lo stesso? a noi pensionati un vizio ce lo volete lasciare? tra poco saremo morti ma non per l'età...ma perchè massacrati dallo stato...dalle regioni...dai comuni....VERGOGNA!

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