martedì 15 febbraio 2011

Il Papa dice no alle adozioni ai single

E’ bastato che la Corte di Cassazione si pronunciasse a favore di una apertura, da parte del legislatore, dell’adozione di minori a genitori single per scatenare un inferno di polemiche.
In prima linea, e cosa aspettarsi altrimenti, la Chiesa.  
Risuona sotto il colonnato del Bernini il no secco del Papa: la famiglia è sacra, i bambini devono avere il diritto di crescere in un ambiente sano, coccolati dall’amore di mamma e papà.
Peccato che nel 2010 163 milioni di questi bambini siano stati accarezzati solo dalle mani della solitudine e dell’abbandono, negli orfanotrofi, dimenticati da tutto e da tutti.
Perché nello stesso anno sono state solo 1500 le famiglie disposte a districarsi nella burocrazia delle adozioni, con scarsi risultati.
La Convenzione di Strasburgo del 1967, per la tutela dei diritti del minore, non pone un veto ai genitori single.
Allora perché continuare a sostenere che il bene dei più piccoli debba venire prima di ogni cosa, quando in realtà li si mette in fondo alla lista degli ideali e delle convenzioni per cui lottare?
Come può un bambino stare meglio in un istituto, in camerate da dividere con altri sfigati come lui, a mangiare quello che passa il convento, a vestirsi con gli abiti smessi degli orfani di dieci anni prima,  dormendo con peluche così vecchi da sfaldarsi nel letto? Ma da tenersi ben stretti perché è da loro l’unico vero affetto incondizionato che ricevono?
Sarà mica retorica continuare a vedere solo nella famiglia formata da uomo e donna l’unico luogo sicuro per la crescita di un fanciullo?
E vogliamo per caso parlare dei focolari veri e propri, con figli frutto di qualcosa simile all’amore, dove però ci sono solo botte, bugie, liti e grida?
Cos’è meglio? Languire sognando che qualcuno si accorga di te, che meriti di essere amato, oppure andare a vivere con una persona sola, che però ti vuole un bene matto perché è venuto a cercare proprio te, e ti ha portato via dall’incubo, regalandoti una casa, una camera, un piatto diverso al giorno, tanti giochi, un’educazione e quell’amore che mai più speravi di trovare?
Cos’è meglio maledizione?
Saluta il Bernini,  Raffaello e Michelangelo il Papa, mentre passeggia per le grandi stanze del Vaticano pensando a cosa scrivere nei suoi bei comunicati stampa.
Intanto i bambini piangono.
Ma lui non li sente.

2 commenti:

  1. secondo me i bambini non intressano a nessuno, altrimenti sarebbe già stato programmato uno sciopero, una mobilitazione di massa .... forse non porta voti....

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  2. concordo con lui sopra in parte...perché in realtà interessano come tutti quegli sfi**ti che hanno dei problemi e sono seguiti dal giro delle coop sociali di partito... se togli la massa a loro come riusciranno a lavorare???

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