domenica 16 gennaio 2011

Basta 1 centesimo, ma non ditelo a nessuno

La vita è strana. E’ proprio vero che è fatta di corsi e ricorsi. Si diverte a proporti e riproporti sempre le stesse cose, finchè non impari la lezione e vai avanti.
Questa storia era iniziata e finita alcuni anni fa, o così credevo. In realtà aveva ancora qualcosa da dire, o meglio, qualcosa da farmi dire qui sul blog.
Era un freddo e piovoso pomeriggio di Novembre, quando qui a Genova tira quel vento subdolo che ti fa sentire freddo come se stessi correndo nudo intorno al circolo polare artico. Così quando una simpatica ragazza, che poi ho odiato a lungo, mi ha avvicinata davanti all’entrata della Coin chiedendomi quale era l’ultimo libro che avevo letto, ho pensato di essere gentile e di risponderle nonostante il freddo. Mi ha proposto di andare con lei all’interno del grande magazzino a fare la tessera di Mondolibri, e io, idiota, ci sono andata. Anche perché accanto alla libreria c’è il bar che fa delle cioccolate calde con panna ai mille gusti, mirifiche! E poi perché sono convinta che, visto il mio sogno di diventare una scrittrice famosa, debba essere io la prima a comprare i libri. Ho firmato l’adesione dopo aver chiesto diverse volte conferma del fatto che non si trattasse di Euroclub, che crea sempre mille problemi, e avendomi rassicurato ho cominciato a spulciare lieta fra i libri. Ovviamente si trattava di Euroclub mascherato, e problemi ne ho avuti a milioni, ma questa è un’altra storia.
Sto invece per narrarvi della commessa che ha ispirato la nuova pubblicità Vodafone, tutto a 1 centesimo. Rovistando tra gli scaffali come un topo da biblioteca in un pezzo di formaggio rilegato ho scelto i miei primi titoli e mi sono avviata a pagare. Ora, io non voglio essere sempre bastarda, ma mi ha immediatamente colpito il personaggio dietro il bancone: una voce fortissima che anche mia zia che usava sette amplifon l’avrebbe sentita a due isolati di distanza, e una caratteristica non esattamente adatta ad una libreria: era sguercia. Un occhio di qua e uno di là. Praticamente uno squalo martello. La coda davanti a me mi ha permesso di osservare a lungo con meraviglia, e di ascoltare, perché non farlo sarebbe stato comunque impossibile. Come fa a leggere una persona con la visione a 180°? Mi domandavo mentre il camaleonte rotolava lo sguardo a caso nella cassa. “19.99” ha detto ad un signore “Scusi ma non ho il centesimo di resto, glielo sconto la prossima volta!”. Forse comprerà due libri uguali e li terrà aperti contemporaneamente sulla stessa pagina, uno a destra uno a sinistra, mi sono risposta. “Sono 15.98 stella” ha gridato alla ragazza di fronte a me. “Hai sentito, non ho il resto, te lo do la prossima volta!” Quando è arrivato il mio turno ho pensato che in realtà la commessa parabolica servisse come antifurto, perché poteva tener sotto controllo tutti gli scaffali in un colpo solo. “Sono 16.99 amore” “sì lo so, niente resto, la prossima volta!” ho risposto d’istinto, ma poi lo sguardo mi è scivolato all’interno del registratore di cassa, e monetine ce n’erano. E’ più cieca di Enrico la talpa, poveretta, lascia perdere mi son detta.

Ma la volta dopo, nuovo acquisto, si è ripetuta la stessa scena. “Stamattina sono in ritardo” urlava senza megafono “non mi hanno ancora consegnato le monetine!” e intanto lanciava occhiate stroboscopiche alle persone in coda alla cassa. Sarà stata una coincidenza? Quando per la terza volta consecutiva non dava resto a nessuno ho capito che c’era sotto un inghippo. Ho fatto un rapido calcolo mentale mentre mi avvicinavo al sommergibile col telescopio fuori. Quando sono andata a comprare ho sempre trovato almeno 5 persone in coda, un paio davanti e un paio dietro di me. 5 centesimi almeno. Tenendo conto dell’ansia da libro mensile per evitare le ire di Euroclub e quindi il ricevimento a casa dei titoli più schifosi mai immessi sul mercato, che non son buoni neanche per accendere il camino in montagna, ipotizziamo una clientela di 5 persone ogni mezz’ora. Dalle 9 alle 19. Sono 100 scontrini senza resto. 1 euro secco nelle tasche della cassiera. Sai che roba, direte voi, ma 1 euro oggi uno domani sono 30 euro mensili e 360 l’anno fregati ai consumatori. Visto la sguercia come ci vedeva la lungo? Quando è arrivato il mio turno è partita la solita sirena: “Non ho da darti il centesimo” e a quel punto è scattato il MABASTA! “Sì che ce l’hai, dammelo!” ho esclamato cercando di guardarla negli occhi senza sapere però quale fissare prima. “Non posso scontartelo la prossima volta che rimango senza?” ha insistito con le pupille a flipper per l’inattesa richiesta. “No voglio il resto, ogni volta è così. Dammi i miei soldi!” E così ha mollato la monetina e io non ci sono più andata.
Mi ero dimenticata di lei, quando ecco che il forno davanti casa mia ha cambiato gestione. Or ora. Oggi sono andata a comprare un pezzo di focaccia, tanto per provarla sperando che fosse buona. Ho chiesto 1 euro e la fetta sulla bilancia dava 98 centesimi. La commessa, con un tono di voce che mi ha irritato pesantemente, ha cercato di guardarmi e ha detto: “Stella non ho il resto, te lo posso dare la prossima volta?”. E lì l’ho riconosciuta. Nascosta dietro un paio di binocoli c’era lei. Ma quanti soldi si sarà messa in tasca in questi anni di massacro decimale? Io, che posso, l’ho fulminata con lo sguardo, ma sorridendo ho risposto: “No, perché qui non vengo più!” Occhio di lince è sbiancata e io sono uscita.
Basta 1 centesimo, ditelo a tutti!

2 commenti:

  1. Mi hai messo una bella pulce nell'orecchio!!! Da domani ci farò caso! Dany
    p.s. grandiosa la descrizione della commessa, sono riuscita a "vederla"!!! : )

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