venerdì 30 marzo 2012

Tutti pazzi per lo spread

Se si potesse calcolare il numero di volte che gli italiani hanno pronunciato negli ultimi mesi la parola spread credo che rimarremmo stupiti dalla cifra esagerata. Sì perchè lo si sente nominare ovunque, ci sono casalinghe che lo chiedono al mercato al posto del prezzemolo, per condirci un po' di questo e un po' di quello. Ne parlano proprio tutti, specialmente quelli da cui non te lo aspetteresti mai, quelli che non dovrebbero nemmeno avere idea di che cosa sia. E infatti non ce l'hanno. E' il lavaggio del cervello mediatico, il bombardamento televisivo che genera files minuscoli nel nostro cervello, con informazioni scorrette che vengono processate ed acquisite da ciascuno un po' come capita. Perciò succede di andare a fare la spesa, e di sentire il seguente dialogo: "come è caro questo petto di pollo. In quell'altro supermercato costava meno!" "Eh ci credo, oggi lo spread era di nuovo a 390!" Udito con queste orecchie. E mio padre, uomo colto, eccezionale dirigente, intelligenza rapida, cervello pratico, ma totalmente ignorante in materia di mercati finanziari, l'altra mattina al telefono mi ha detto. "Ciao tesoro, tutto bene? Che tempo fa lì da te? Hai visto che lo spread è sceso a 340?" Io ho pensato: esci dal suo corpo chiunque tu sia! Perchè in fondo, diciamolo, o di cognome fai Buffet o non sai di cosa stai parlando. E' tutto un gioco virtuale, una scusa, una spada di damocle creata per mettere pressione sui paesi, e sulla gente comune, che ha il terrore che questa cosa chiamata spread salga a tal punto da diventare contagiosa e fare morti come la peste. E' uno specchietto per le allodole che tiene lontana l'attenzione da quello che succede veramente nella nostra povera Italia, dal fatto che la gente si suicida per la crisi, o si dà fuoco davanti alle banche che non erogano più un centesimo e come scusa ti dicono...eh lo spread! E' stato un giochino per far cadere il governo Berlusconi, per farci credere che Monti sia il salvatore della patria, tanto che appena messe le onorevoli terga sullo scranno governativo i famigerati punti percentuale hanno cominciato a scendere. A 5 anni, a 10 anni, rendimenti, differenziali, percentuali. Forse gli italiani capirebbero di più se gli dicessero: ti ricordi quando tuo padre con i bot e i btp al 10%  si è comprato la macchina? Beh ora con gli stessi titoli potresti permetterti si e no un paio di jeans. Allora direbbero: aaahhh ma  lo sapevo già, fanculo lo spread. E ricomincerebbero a tirare la cinghia preoccupandosi guardando il tg di ascoltare di nuovo il meteo.

Spread:   divenuto di grande attualità nel 2011, è la differenza dei tassi di interesse tra i BTP (Buoni del Tesoro poliennali) italiani e i BUND tedeschi decennali, che nel novembre 2011, ha raggiunto il record oltrepassando di oltre 500 punti il differenziale col BUND tedesco.


Questo comporta che lo Stato italiano paga in più oltre il 5% di interesse annuo rispetto al tasso pagato dal paese di Eurolandia più "virtuoso", che è la Germania. A fine 2011 la Germania colloca i suoi BUND decennali pagando ai sottoscrittori circa il 2% annuo, l'Italia per poterli collocare sul mercato deve pagare circa il 7% annuo, con un differenziale, uno spread oltre il 5%.

martedì 13 marzo 2012

Aire: ricarica il cellulare col respiro

Ecco un'altra invenzione che fa sorridere, o scompisciare dal ridere, o dire un bel mabasta. E' stato inventato Aire, un tecnologico congegno che serve a ricaricare il cellulare o un lettore mp3 con il proprio respiro. Bisogna indossare la comoda mascherina mentre si dorme o si corre e l'anidride carbonica che produciamo viene convogliata in alcune turbine che la trasformano in energia, con lo stesso principio delle pale eoliche. Una genialata incredibile, opera del brasiliano Joao Paulo Lammoglia. L'idea pensandoci bene non sarebbe male, ma l'utilizzo proposto è ridicolo. La mascherina sembra una museruola cibernetica, fa venire in mente quei film catastrofici in cui l'aria sulla terra è diventata irrespirabile e tutti gli esseri umani devono indossare dei congegni per respirare all'aperto.  E poi mi domando: cosa succede se uno non va bene di corpo ed ha un'alitosi fulminante? Il telefonino si ricarica più in fretta o le batterie vanno in banana? E se si è degli alcolizzati persi? Con una fiatella che scioglie i metalli? Lo smartphone, che per definizione è intelligente, si becca la puzza di cirrosi o si autodistrugge? Forse potrebbe far partire chiamate automatiche al 118 implorando soccorso. E comunque se di aria si tratta, chissà se con una mascherina più grande, fatta che ne so, a mutanda, si potrebbe trasformare in energia anche quelle sonore puzzette che mettono tanto in imbarazzo? Chi soffre di meteorismo potrebbe tranquillamente comprarsi una macchina elettrica e ricaricarla a scoregge, così vedremo dei bolidi al metano sfrecciare in tutte le città e le autostrade, brindando lieti alla tecnologia!

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