E' morta Rita Levi Montalcini. Tenendo conto che aveva 103 anni non mi azzarderei a scrivere prematuramente, insomma prima o poi capita a tutti, se sei un over 100 diciamo che le probabilità di non arrivare a domani sono tante. Ma la cosa meravigliosa è stato leggere sui vari social networks le reazioni della gente comune. Posso capire i politici che devono dirsi addolorati e rilasciare tutti le stesse dichiarazioni di finto cordoglio, ma che cosa fa scattare nella testa di molti di noi il desiderio di scrivere pubblicamente mi dispiace, ciao Rita, una grande che se ne va? Ciao Rita? Era forse una parente, amica di bisbocce di gioventù? La vecchina della porta accanto? Decisamente no, nessuno la conosceva di persona, nessuno la conosceva attraverso il suo lavoro se non ricercatori e scienziati. Eppure il copia incolla delle frasi celebri è ovunque, come se pubblicarle sul proprio profilo facebook sia la cosa più logica dopo averle tenute scritte per anni nel libricino sul comodino, lette prima di andare a dormire insieme a quelle, che ne so, di Gandhi, Madre Teresa, Nelson Mandela, Martin Luther King e magari un certo Gesù. Dubito che tutti quelli che hanno postato la foto della signora della scienza le avessero mai sentite prima. Io personalmente non mi vergogno a dire che non avevo idea del perchè abbia vinto il nobel per la medicina. Ho dovuto guardare diversi programmi per saperlo: identificazione del fattore di accrescimento della fibra nervosa. Chi ne sa qualcosa? Quanti di quelli che hanno pubblicato il proprio dispiacere hanno la più pallida idea di quale fosse il suo lavoro? Tutti sanno che era un genio, una grande scienziata, ma per sentito dire alla televisione, magari letto sul giornale, con quell'informazione superficiale di terza mano che nel libro della conoscenza vale meno di zero. Ma adesso sono addolorati. Ciao Rita. Un orgoglio italiano. Che però era ebrea, nata a Torino, ma ebrea. Che ha regalato un nobel all'Italia per studi effettuati in America, con ricercatori americani, srtutture americane e sovvenzioni americane. Che ha creato una fondazione per l'educazione alle donne africane. Tutto molto bello, molto nobile ma poco italiano. Eppure oggi è un pezzo di cuore nazionale che se ne va, tutti nipoti di nonna Rita questa sera. Immagino la folla disumana che andrà alla camera ardente, la curiosità morbosa di vedere la morta con la scusa di renderle omaggio, e per poi raccontare in giro "io c'ero" dandosi toni da intellettuale. Ma per piacere! Io penso che sia stata una donna unica, di altissimo livello spirituale e di grandissimo impatto mondiale. Un cervello come non ce ne sarà per decenni. Ma che cosa abbia fatto l'ho scoperto adesso, leggendo quelle famose frasi, ascoltando qualche intervista, approfondendo un po' per capire i motivi di tante scene tipiche del teatrino italiano. Adesso, come la maggior parte di chi ha postato sui social networks. Perciò posto anch'io qualcosa sulla morte di Rita Levi Montalcini, ma in controcorrente, perchè le maschere di carnevale non mi piacciono fuori stagione.
lunedì 31 dicembre 2012
venerdì 21 dicembre 2012
UNA APP PER SINCRONIZZARE IL CESSO ALLA TUA CACCA
Lixil Satis: già il nome mi fa venire voglia di andare in bagno, evocando i giorni remoti in cui mio nonno faceva un salto in quello di casa mia dopo aver preso le sue gocce di gutalax...e lo devastava. Ma questo wc che viene dal Giappone mette ancora più ansia del doversi andare a lavare i denti dopo i bisogni del caro familiare, perchè si comanda con un'applicazione per smartphone, e crea una statistica di come funziona il nostro intestino! Basta passare il dito sull'icona flush e il water scarica, si fa un leggero slide e un tubicino si protude da sotto la ciambella per igienizzarla con un getto di liquido per sanitari; il tutto accompagnato dalla playlist preferita del defecatore di turno che può selezionarla tramite Andorid per rilassarsi e convincere più facilmente il proprio ano a far passare un bell'escremento!

Se facesse anche l'analisi delle feci sarebbe il massimo. O forse no.
Una cosa è certa: nel vero senso della parola a me sembra una cagata!
mercoledì 19 dicembre 2012
Porta a Porta fa politica subliminale
La politica è un gioco marcio in cui si cerca di manipolare l'elettorato con tanti bei discorsi. La televisione pubblica, quella per cui paghiamo il canone, deve essere imparziale e non giocare con la mente degli italiani cambiando una parola qui e una lì per far arrivare nelle case un messaggio distorto ad arte della realtà. Io non sostengo Berlusconi. Non sostengo nessuno. Al momento sono più per una bomba in parlamento che li faccia saltare tutti per aria ( la ghigliottina è passata di moda ). Però non sopporto che mi si prenda in giro, non lo tollero.

venerdì 14 dicembre 2012
LA SOPRAVVIVENZA E' UN BUSINESS IN AUMENTO
La predizione o presunta tale di una imminente
fine del mondo ottiene incredibili risultati commerciali. Allo stesso modo un
allarme uragani, terremoti, inondazioni, fenomeni questi che effettivamente si
sono realizzati di frequente negli ultimi anni, da Katrina a Bopha. I Maya li
lascerei un attimo da parte perchè fanno gioco a sè, ma il punto focale è
sempre lo stesso: la gente ha paura. E la paura genera l'ansia da
sopravvivenza. In Siria avranno le bombe atomiche? A Fukushima va davvero tutto
bene? E se dopo un terremoto non ci fossero cibo, acqua e riscaldamento? Sono
queste le domande su cui si basa il fiorente mercato del catastrofismo, che in
un periodo di crisi mondiale sta vivendo un'impennata ed una crescita
vertiginosa delle vendite. "Preparatevi a sopravvivere" recitano gli
slogan di molte ditte che producono i kit di emergenza. Ce n'è per tutti i
gusti: si parte dal kit base 24 ore, con razioni di cibo, barrette
ipercaloriche, torce dinamo, cerotti, teli termici e si arriva alla banca dei
semi, scatole di latta contenenti semi di ortaggi e alberi da frutto pronti ad
essere piantati in qualunque condizione climatica. O così almeno dicono. Ci
sono gli strumenti per purificare l'acqua, le maschere antigas, gli stock di
cibo in scatola, i macina farina manuali, le radio e le scorte mediche. Inoltre
per non dimenticare quanto siano importanti i nostri amici animali si può
acquistare tranquillamente una semplice busta con cibo liofilizzato in quantità
sufficiente per sfamare un cane o un gatto per 5 anni. Non male. Ovviamente in
questo periodo ci sono i saldi, le offerte speciali dell'ultimo momento, i mega
discount stock per salvare un intero paese. E pubblicità ovunque. La paura fa
vendere davvero bene, perchè, in fondo, non finisce mai. Ogni giorno basta
accendere la televisione e guardare il telegiornale per terrorizzarsi, cercare notizie online e
scoprire ciò che non viene filtrato dalla censura fa rabbrividire! Perciò l'ideina che magari
una scorta di cibo disidratato potrebbe essere utile viene un po' a tutti prima o poi. I prezzi
in fondo sono abbordabili, male che vada si buttano una decina di euro, non si sa mai.
Sì perchè i teli termici costano appena 2.50 euro, le razioni di cibo per 3
mesi solo 50 euro, con ampia gamma di scelta tra carne, verdura, carboidrati
vari, frittate e pizza in polvere. Davvero deliziose. Per poi arrivare ai mega
deal da 650 euro che garantiscono vita a oltranza. Alcune ditte specializzate
in bunker offrono grafica in 3d per dare subito un’idea al cliente di come
verrà costruito il riparo anti atomico al posto del garage interrato,
comprensivo di indicazioni dettagliate sull’impianto elettrico, il
riscaldamento ed i comfort di ogni genere. Murati vivi sotto terra, ma comodi.
Imperativo assoluto del buon catastrofista. La saggezza popolare dice che la
paura fa 90, qui si tratta di 90 milioni di euro di fatturato! Anzi, di più.
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giovedì 13 dicembre 2012
IO NON PAGO: LA RIVOLUZIONE BIANCA
L’imu è un furto, una rapina indecente, una mossa politica dai risvolti devastanti. La seconda rata cade a ridosso del Natale ed è il doppio o il triplo della prima. I consumi crollano, la crescita economica diventa sempre più una chimera dalla risata isterica. Dicono che sia per il bene del Paese, per risanare i conti pubblici e far ripartire le industrie. L’unico modo per uscire dalla crisi. Solo un deficiente cerebroleso può credere che sia vero. Anche il più povero, il più ignorante, il meno interessato del mondo alle vicende nazionali si rende conto che si dovrebbe fare l’esatto opposto.
Tagli agli stipendi assurdi di
parlamentari, senatori a vita ultraottantenni, pensionati d’oro da rottamare, ecco da dove bisognerebbe
partire. Gente come Andreotti o la Montalcini hanno già le bare foderate di
banconote da 500 euro, non gliene servono altre. I pannoloni, il kukident e le
batterie di ricambio per l’amplifon non sono così care da giustificare ancora
una pensione da parlamentari. E lo stesso vale per Napolitano, che in scadenza
di mandato ha pensato bene di farsi aumentare lo stipendio di 8835 euro. Ma
cosa te ne fai? Perché non dare
l’esempio e dire no grazie, non mi servono, il paese non può permetterselo? Vergogna! E’ sempre la
solita canzone, la nenia funebre dell’Italia che parla di auto blu, voli di
stato, presenza alla prima della scala e viaggi inutili in giro per il mondo,
nell’era di internet in cui basta un clic per aprire una video conferenza con
qualcuno all’altro capo del globo.
L’austerity vale solo per noi. Le imprese
affondano sotto i colpi dell’iva e dell’inps, vanno alla deriva come i pezzi
del titanic dopo lo schianto con l’iceberg, lasciandosi dietro una fila di
cadaveri chiamati disoccupati e suicidi. E’ un cane che si morde la coda. Più
sale la pressione fiscale più la ripresa si blocca, aumenta la paura, un
sottomercato nero che cerca di aggirare le maglie della tassazione creando
maggior evasione. In qualche modo dovremmo pur difenderci.
Questo Natale la gente ha gli
occhi vitrei per l’ansia, le luci dell’albero sono spente per non spendere in
corrente, le case fredde per non accendere il riscaldamento, le tavole misere
perché i cenoni costano. Questa è la realtà nell’Italia di quella che fino a
pochi anni fa era la media borghesia, e che adesso è sull’orlo della povertà.
Niente gioia e tanti pacchetti colorati sotto l’albero. I commercianti tiran
giù le serrande per le feste ma non sanno se le riapriranno. I ristoratori
svuotano i frighi e non sanno se li riempiranno di nuovo.
Adesso c’è l’imu, poi la tarsu, e
aspettiamo la patrimoniale. Quanto può durare? Perché gli permettiamo di farci questo? Perché
lasciamo che espiantino i nostri organi di moribondi da trapiantare ad uno
Stato già cadavere? Nel momento in cui smetteremo di respirare perché avranno
tassato anche l’ossigeno cosa resterà? Una banda di disgraziati con le tasche
piene di soldi, oro, immobili intestati, che giocheranno a carte su un pianeta
desolato, tra di loro, senza più spettatori a cui fa pagare il biglietto di entrata
per il loro one man show. Perché non siamo capaci di ribellarci, di dire basta
e cambiare le cose? Ci vorrebbe una rivoluzione bianca, in cui ogni singolo
contribuente decidesse di non pagare le tasse, le multe, le cartelle di
Equitalia. Venite ad arrestarci tutti e 60 milioni se volete e se potete. Basta
tirar fuori soldi. Mi domando cosa potrebbe fare il governo davanti ad una
simile forma di protesta. Sono certa che potrebbe funzionare. Ma ci saranno dei
coraggiosi disposti a farlo, ad iniziare il tam tam mediatico per far crescere
l’idea ed il movimento “Io non pago?” Mentre mi interrogo su queste possibilità
faccio invia dal mio computer e con una
grande parolaccia mando alla banca il mio F24. Maledetta Imu.
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