lunedì 31 dicembre 2012

Montalcini, il teatro del cordoglio

E' morta Rita Levi Montalcini. Tenendo conto che aveva 103 anni non mi azzarderei a scrivere prematuramente, insomma prima o poi capita a tutti, se sei un over 100 diciamo che le probabilità di non arrivare a domani sono tante. Ma la cosa meravigliosa è stato leggere sui vari social networks le reazioni della gente comune. Posso capire i politici che devono dirsi addolorati e rilasciare tutti le stesse dichiarazioni di finto cordoglio, ma che cosa fa scattare nella testa di molti di noi il desiderio di scrivere pubblicamente mi dispiace, ciao Rita, una grande che se ne va? Ciao Rita? Era forse una parente, amica di bisbocce di gioventù? La vecchina della porta accanto? Decisamente no, nessuno la conosceva di persona, nessuno la conosceva attraverso il suo lavoro se non ricercatori e scienziati. Eppure il copia incolla delle frasi celebri è ovunque, come se pubblicarle sul proprio profilo facebook sia la cosa più logica dopo averle tenute scritte per anni nel libricino sul comodino, lette prima di andare a dormire insieme a quelle, che ne so, di Gandhi, Madre Teresa, Nelson Mandela, Martin Luther King e magari un certo Gesù. Dubito che tutti quelli che hanno postato la foto della signora della scienza le avessero mai sentite prima. Io personalmente non mi vergogno a dire che non avevo idea del perchè abbia vinto il nobel per la medicina. Ho dovuto guardare diversi programmi per saperlo: identificazione del fattore di accrescimento della fibra nervosa. Chi ne sa qualcosa? Quanti di quelli che hanno pubblicato il proprio dispiacere hanno la più pallida idea di quale fosse il suo lavoro? Tutti sanno che era un genio, una grande scienziata, ma per sentito dire alla televisione, magari letto sul giornale, con quell'informazione superficiale di terza mano che nel libro della conoscenza vale meno di zero. Ma adesso sono addolorati. Ciao Rita. Un orgoglio italiano. Che però era ebrea, nata a Torino, ma ebrea. Che ha regalato un nobel all'Italia per studi effettuati in America, con ricercatori americani, srtutture americane e sovvenzioni americane. Che ha creato una fondazione per l'educazione alle donne africane. Tutto molto bello, molto nobile ma poco italiano. Eppure oggi è un pezzo di cuore nazionale che se ne va, tutti nipoti di nonna Rita questa sera. Immagino la folla disumana che andrà alla camera ardente, la curiosità morbosa di vedere la morta con la scusa di renderle omaggio, e per poi raccontare in giro "io c'ero" dandosi toni da intellettuale. Ma per piacere! Io penso che sia stata una donna unica, di altissimo livello spirituale e di grandissimo impatto mondiale. Un cervello come non ce ne sarà per decenni. Ma  che cosa abbia fatto l'ho scoperto adesso, leggendo quelle famose frasi, ascoltando qualche intervista, approfondendo un po' per capire i motivi di tante scene tipiche del teatrino italiano. Adesso, come la maggior parte di chi ha postato sui social networks. Perciò posto anch'io qualcosa sulla morte di Rita Levi Montalcini, ma in controcorrente, perchè le maschere di carnevale non mi piacciono fuori stagione. 

venerdì 21 dicembre 2012

UNA APP PER SINCRONIZZARE IL CESSO ALLA TUA CACCA

Lixil Satis: già il nome mi fa venire voglia di andare in bagno, evocando i giorni remoti in cui mio nonno faceva un salto in quello di casa mia dopo aver preso le sue gocce di gutalax...e lo devastava. Ma questo wc che viene dal Giappone mette ancora più ansia del doversi andare a lavare i denti dopo i bisogni del caro familiare, perchè si comanda con un'applicazione per smartphone, e crea una statistica di come funziona il nostro intestino! Basta passare il dito sull'icona flush e il water scarica, si fa un leggero slide e un tubicino si protude da sotto la ciambella per igienizzarla con un getto di liquido per sanitari; il tutto accompagnato dalla playlist preferita del defecatore di turno che può selezionarla tramite Andorid per rilassarsi e convincere più facilmente il proprio ano a far passare un bell'escremento!

E poi la parte migliore, quella per cui proprio non si può fare a meno di acquistarlo: la tabella della merda! Giorno per giorno un calendarietto colorato, con tante iconcine, tiene traccia di quanta cacca abbiamo fatto sincronizzandosi wireless con il cesso. Più abbiamo cagato più grande sarà la dimensione del disegno sul display, che sembra una meringa al cioccolato appena uscita da un sac a poche! Manca solo la voce metallica che dice: oggi sei un po' stitico, oppure ottimo stronzo dalla consistenza gradevole, o che schifo di diarrea, cosa hai mangiato maiale? Non ci siamo: hai vermi grossi come lombrichi e una tenia che è un'anaconda.
Se facesse anche l'analisi delle feci sarebbe il massimo. O forse no.
Una cosa è certa: nel vero senso della parola a me sembra una cagata!

mercoledì 19 dicembre 2012

Porta a Porta fa politica subliminale

La politica è un gioco marcio in cui si cerca di manipolare l'elettorato con tanti bei discorsi. La televisione pubblica, quella per cui paghiamo il canone, deve essere imparziale e non giocare con la mente degli italiani cambiando una parola qui e una lì per far arrivare nelle case un messaggio distorto ad arte della realtà. Io non sostengo Berlusconi. Non sostengo nessuno. Al momento sono più per una bomba in parlamento che li faccia saltare tutti per aria ( la ghigliottina è passata di moda ). Però non sopporto che mi si prenda in giro, non lo tollero.
Porta a Porta questa sera ospitava Berlusconi, con tre conropartite di sinistra come interlocutori. Più una mediatica in totale opposizione: la Rai. Non ho visto tutto il programma, ma mi è bastato poco per capirne il tenore: Monti va bene per l'Italia, Berlusconi no. La regola principale nella sublime arte della comunicazione sancisce che non importa ciò che si dice, ma ciò che la gente capisce. Questo fa la differenza. E su questo si è basata la slealtà della Rai. Nel caso specifico, parlando di Imu e della sua cancellazione in caso di vittoria del Pdl, è comparsa sullo schermo dietro a Vespa una grafica che sintetizzava questo discorso: l'Ici al tempo di Berlusconi era tot. Se il gettito dell'Imu oggi è pari a tot e verrà eliminato, tot rientrerà nelle casse dello stato  in questo modo. Berlusconi ha fatto pagare 12 miliardi di ici e deve far rientrare 4 miliardi,  scritto sullo schermo 12 MILIARDI  e  4 MILIARDI. L'Imu di Monti è stata pari a 4 miliardi e trencontomila euro e rotti, scritto sullo schermo così: 4.340 MILIONI. Notate la sottile differenza? Si tratta della stessa cifra, spicciolo più spicciolo meno, ma dire miliardi di euro fa più impressione di milioni. Vespa non riusciva a leggerlo correttamente e ha persino tentato di prendere appunti su una lavagna, ma al terzo tentativo di dire quattromilatrecentoquarantamilioni gli è scappato 4 miliardi.
 Gioco perverso, davvero. A casa, se non si è attenti, se ci si sta preparando una tazza di camomilla o un antiacido per lo stomaco visto gli argomenti, ciò che rimane nella mente è la parola milioni. Quindi Berlusconi=miliardi, Monti=milioni. Meglio Monti. Invece no, è la stessa zuppa. Pessima la Rai, davvero, trucchetti meschini di controllo delle masse, lavaggi del cervello legalizzati, indirizzamento politico subliminale. Disgustoso. Ognuno di noi deve essere libero di scegliere, nel bene e nel male, usando la propria testa, usufruendo di mezzi di comunicazione imparziali. Chi è già schierato non ha certo bisogno di pensarci su, ma la politica deve rimanere nelle aule o sulla bocca dei diretti interessati, non comparire sui maxi schermi della tv di stato in maniera artificiosa e subdola. E questo vale per qualunque forza o partito o candidato in campo. Se fosse successo a Bersani o a Casini o a chiunque altro sarei indignata allo stesso modo. Non voglio che si giochi con la mia mente, che per fortuna non si fa imbrogliare, ma quanti italiani se ne saranno accorti? In quanti il seme si sarà piantato? Le parole contano. Usiamole degnamente.

venerdì 14 dicembre 2012

LA SOPRAVVIVENZA E' UN BUSINESS IN AUMENTO


La predizione o presunta tale di una imminente fine del mondo ottiene incredibili risultati commerciali. Allo stesso modo un allarme uragani, terremoti, inondazioni, fenomeni questi che effettivamente si sono realizzati di frequente negli ultimi anni, da Katrina a Bopha. I Maya li lascerei un attimo da parte perchè fanno gioco a sè, ma il punto focale è sempre lo stesso: la gente ha paura. E la paura genera l'ansia da sopravvivenza. In Siria avranno le bombe atomiche? A Fukushima va davvero tutto bene? E se dopo un terremoto non ci fossero cibo, acqua e riscaldamento? Sono queste le domande su cui si basa il fiorente mercato del catastrofismo, che in un periodo di crisi mondiale sta vivendo un'impennata ed una crescita vertiginosa delle vendite. "Preparatevi a sopravvivere" recitano gli slogan di molte ditte che producono i kit di emergenza. Ce n'è per tutti i gusti: si parte dal kit base 24 ore, con razioni di cibo, barrette ipercaloriche, torce dinamo, cerotti, teli termici e si arriva alla banca dei semi, scatole di latta contenenti semi di ortaggi e alberi da frutto pronti ad essere piantati in qualunque condizione climatica. O così almeno dicono. Ci sono gli strumenti per purificare l'acqua, le maschere antigas, gli stock di cibo in scatola, i macina farina manuali, le radio e le scorte mediche. Inoltre per non dimenticare quanto siano importanti i nostri amici animali si può acquistare tranquillamente una semplice busta con cibo liofilizzato in quantità sufficiente per sfamare un cane o un gatto per 5 anni. Non male. Ovviamente in questo periodo ci sono i saldi, le offerte speciali dell'ultimo momento, i mega discount stock per salvare un intero paese. E pubblicità ovunque. La paura fa vendere davvero bene, perchè, in fondo, non finisce mai. Ogni giorno basta accendere la televisione e guardare il telegiornale per terrorizzarsi, cercare notizie online e scoprire ciò che non viene filtrato dalla censura fa rabbrividire! Perciò l'ideina che magari una scorta di cibo disidratato potrebbe essere utile viene un po' a tutti prima o poi. I prezzi in fondo sono abbordabili, male che vada si buttano una decina di euro, non si sa mai. Sì perchè i teli termici costano appena 2.50 euro, le razioni di cibo per 3 mesi solo 50 euro, con ampia gamma di scelta tra carne, verdura, carboidrati vari, frittate e pizza in polvere. Davvero deliziose. Per poi arrivare ai mega deal da 650 euro che garantiscono vita a oltranza. Alcune ditte specializzate in bunker offrono grafica in 3d per dare subito un’idea al cliente di come verrà costruito il riparo anti atomico al posto del garage interrato, comprensivo di indicazioni dettagliate sull’impianto elettrico, il riscaldamento ed i comfort di ogni genere. Murati vivi sotto terra, ma comodi. Imperativo assoluto del buon catastrofista. La saggezza popolare dice che la paura fa 90, qui si tratta di 90 milioni di euro di fatturato! Anzi, di più.
 

giovedì 13 dicembre 2012

IO NON PAGO: LA RIVOLUZIONE BIANCA


L’imu è un furto, una rapina indecente, una mossa politica dai risvolti devastanti. La seconda rata  cade a ridosso del Natale ed è  il doppio o il triplo della prima. I consumi crollano, la crescita economica diventa sempre più una chimera dalla risata isterica. Dicono che sia per il bene del Paese, per risanare i conti pubblici e far ripartire le industrie. L’unico modo per uscire dalla crisi. Solo un deficiente cerebroleso può credere che sia vero. Anche il più povero, il più ignorante, il meno interessato del mondo alle vicende nazionali si rende conto che si dovrebbe fare l’esatto opposto.

Tagli agli stipendi assurdi di parlamentari, senatori a vita ultraottantenni, pensionati  d’oro da rottamare, ecco da dove bisognerebbe partire. Gente come Andreotti o la Montalcini hanno già le bare foderate di banconote da 500 euro, non gliene servono altre. I pannoloni, il kukident e le batterie di ricambio per l’amplifon non sono così care da giustificare ancora una pensione da parlamentari. E lo stesso vale per Napolitano, che in scadenza di mandato ha pensato bene di farsi aumentare lo stipendio di 8835 euro. Ma cosa te ne fai?  Perché non dare l’esempio e dire no grazie, non mi servono, il paese  non può permetterselo? Vergogna! E’ sempre la solita canzone, la nenia funebre dell’Italia che parla di auto blu, voli di stato, presenza alla prima della scala e viaggi inutili in giro per il mondo, nell’era di internet in cui basta un clic per aprire una video conferenza con qualcuno all’altro capo del globo.

 L’austerity vale solo per noi. Le imprese affondano sotto i colpi dell’iva e dell’inps, vanno alla deriva come i pezzi del titanic dopo lo schianto con l’iceberg, lasciandosi dietro una fila di cadaveri chiamati disoccupati e suicidi. E’ un cane che si morde la coda. Più sale la pressione fiscale più la ripresa si blocca, aumenta la paura, un sottomercato nero che cerca di aggirare le maglie della tassazione creando maggior evasione. In qualche modo dovremmo pur difenderci.

Questo Natale la gente ha gli occhi vitrei per l’ansia, le luci dell’albero sono spente per non spendere in corrente, le case fredde per non accendere il riscaldamento, le tavole misere perché i cenoni costano. Questa è la realtà nell’Italia di quella che fino a pochi anni fa era la media borghesia, e che adesso è sull’orlo della povertà. Niente gioia e tanti pacchetti colorati sotto l’albero. I commercianti tiran giù le serrande per le feste ma non sanno se le riapriranno. I ristoratori svuotano i frighi e non sanno se li riempiranno di nuovo.

Adesso c’è l’imu, poi la tarsu, e aspettiamo la patrimoniale. Quanto può durare?  Perché gli permettiamo di farci questo? Perché lasciamo che espiantino i nostri organi di moribondi da trapiantare ad uno Stato già cadavere? Nel momento in cui smetteremo di respirare perché avranno tassato anche l’ossigeno cosa resterà? Una banda di disgraziati con le tasche piene di soldi, oro, immobili intestati, che giocheranno a carte su un pianeta desolato, tra di loro, senza più spettatori a cui fa pagare il biglietto di entrata per il loro one man show. Perché non siamo capaci di ribellarci, di dire basta e cambiare le cose? Ci vorrebbe una rivoluzione bianca, in cui ogni singolo contribuente decidesse di non pagare le tasse, le multe, le cartelle di Equitalia. Venite ad arrestarci tutti e 60 milioni se volete e se potete. Basta tirar fuori soldi. Mi domando cosa potrebbe fare il governo davanti ad una simile forma di protesta. Sono certa che potrebbe funzionare. Ma ci saranno dei coraggiosi disposti a farlo, ad iniziare il tam tam mediatico per far crescere l’idea ed il movimento “Io non pago?” Mentre mi interrogo su queste possibilità faccio invia dal mio computer  e con una grande parolaccia mando alla banca il mio F24. Maledetta Imu.

Condividi

Share |